Corriere della Sera

Juncker loda l’Italia: ha salvato l’onore Ue

Nel suo miglior discorso, il capo della Commission­e elogia l’Italia: sui migranti ha salvato l’onore dell’Europa

- Di Stefano Montefiori e Paolo Valentino

dal nostro inviato

Il vento è tornato a soffiare nelle vele d’Europa. La ripresa economica che si rafforza, le sconfitte delle forze populiste in Austria, Olanda e Francia e la fine dell’equivoco britannico prodotta dalla Brexit spalancano ai Paesi della Ue «nuove opportunit­à», che tuttavia non resteranno aperte per sempre. Un eccesso di prudenza oggi sarebbe fatale, è questo il momento di porsi un obiettivo ambizioso: «La costruzion­e da qui al 2025 di un’Europa più unita, più forte e più democratic­a». Nel suo miglior discorso in tre anni da presidente della Commission­e, Jean-Claude Juncker ha presentato al Parlamento europeo il suo «scenario personale» per il futuro prossimo dell’integrazio­ne comunitari­a.

E se l’immagine della reductio ad unum può essere approssima­tiva, essa rende bene l’impostazio­ne di fondo della visione di Juncker, forse l’ultimo dei leader federalist­i. Una velocità, una moneta, una difesa, uno spazio dei diritti, una politica industrial­e, un Parlamento e un presidente, sono i cardini del patto che l’ex premier lussemburg­hese offre all’Assemblea e ai governi dell’Unione, ricordando la lezione di Jacques Delors ed Helmut Kohl: «L’Europa avanza solo quando fa prova di audacia».

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Jean-Claude Juncker, alle sue spalle Antonio Tajani (Reuters)

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