Il dolore dei parenti «Avevamo un brutto presentimento»
Il sindaco: i segnali sono stati sottovalutati
«Mi chiamava zio, salutandomi per strada, anche se tra le nostre famiglie non c’era più dialogo a causa di banali rancori, ed ora mi assalgono i sensi di colpa, gli stessi di tutti i parenti, di tutto il paese», si sfoga Domenico Rizzo, fratello del nonno materno di Noemi Durini. Il motivo del suo rammarico sta nel fatto di «non avere rimproverato la ragazza che già altre volte si era allontanata da casa, perché, chissà, una paternale le avrebbe fatto bene».
A Specchia, paesino di 5 mila anime nel Capo di Leuca, il dolore, la rabbia, l’incredulità, sono sentimenti che si mescolano e diventano collettivi. Tutti si conoscono, tutti sanno di tutti, la comunità è una famiglia allargata. «Ma per quest’angoscia non ci sarà rimedio, non a breve, perché non potremo dimenticare, anche se io, dopo tre giorni dalla scomparsa di Noemi, andata via senza neppure portarsi dietro il cellulare, avevo un brutto presentimento», racconta Domenico, ora che incomprensioni e liti familiari sembrano cancellati.
«Il rancore passa, i legami restano indelebili, perciò questa sventura ci servirà forse da Il gesto Il fidanzato di Noemi filmato mentre rompe i vetri dell’auto del padre di lei lezione — aggiunge — e ritorneremo a parlarci. In famiglia si sapeva della relazione difficile tra Noemi e il suo ragazzo, ma io non lo conoscevo, non c’è mai stata occasione per scambiare neppure una parola. Ora mi chiedo se tutti noi abbiamo fatto abbastanza». Il sindaco di Specchia, Rocco Pagliara, ha convocato in via straordinaria la sua giunta ieri pomeriggio: «Abbiamo ragionato sul sostegno da dare alle famiglia in questo momento così drammatico. Pensiamo di accollarci le spese dei funerali e di coordinare gli aiuti che molti miei concittadini vogliono dare. Abbiamo proclamato il lutto cittadino». Il Comune aveva offerto un immobile alle forze di polizia che in questi giorni è diventato la cabina di regia per le ricerche.
«Nei giorni scorsi abbiamo appreso che il fidanzato di Noemi pare fosse una ragazzo violento — racconta Pagliara — e delle percosse inflitte alla ragazza. Fatti che non sono normali, ma che evidentemente, da parte dei genitori, e anche delle istituzioni, sono stati sottovalutati».
Si sapeva che era una relazione difficile, ma con lei non ne parlavamo, non c’è stata occasione per scambiare una parola