Corriere della Sera

Chi è

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

«La Commission­e sta ritrovando lo spazio per fare delle proposte», dice Sylvie Goulard, ex ministra della Difesa francese nel governo Macron, eurodeputa­ta centrista dal 2009 al 2017 ed ex consiglier­a di Romano Prodi da presidente della Commission­e.

Che cosa pensa del discorso?

«Quando Juncker auspica la fusione del presidente della Commission­e con quello del Consiglio, significa che non siamo condannati a vedere per sempre la supremazia dei singoli governi e quindi del Consiglio europeo a scapito della Commission­e. La dimensione comunitari­a sembrava morta, gli Stati membri parevano destinati a gestire l’Europa, ma non è più così. Forse è anche dovuto alla Brexit, che mostra a tutti il prezzo dell’abbandono. Da un lato ci sono Brexit e Trump che creano un ambito più minaccioso a livello mondiale, dall’altro le elezioni in ● Sylvie Goulard, 52 anni, ex ministra ed eurodeputa­ta Austria, Paesi Bassi, Francia, favorevoli all’Europa».

Le proposte di Juncker sono in contrasto con quelle di Macron?

«No, non mi pare, direi complement­ari. Juncker ha fatto bene a sottolinea­re una cosa: se tutti i Paesi rispettano quello che hanno firmato, tranne la Danimarca con il suo opt-out, tutti sono destinati a entrare nella zona euro. E con un quadro istituzion­ale comune, senza bisogno di creare per esempio un budget e un Parlamento riservati alla zona euro come propone Macron. In teoria, specie con l’uscita della Gran Bretagna, zona euro e Unione europea sono destinate a sovrappors­i. Comunque qui ognuno è nel suo ruolo: Macron ha dato uno scossone, Juncker come presidente della Commission­e ha un posizione più ortodossa, vuole tenere insieme Est e Ovest, lui non può andare alla spaccatura».

La nuova Europa immaginata da Juncker sarebbe più vicina ai cittadini?

«Mi sembra vadano in questo senso le proposte sulla difesa delle aziende europee e l’idea di un’autorità comune europea che si occupi dei lavoratori distaccati. C’era la percezione di un’Europa troppo sottoposta al vento della globalizza­zione, con una ideologia forse troppo aperta. Certo, se i governi danno una mano a Bruxelles, invece di fondare le campagne elettorali sulla critica alle istituzion­i Ue, tutto sarà più facile».

Questa visione rappresent­a già il compromess­o possibile tra Germania e Francia?

«Juncker ha basato tutta la sua carriera sull’essere un ponte tra Germania e Francia. In ogni caso, la mia convinzion­e è che la Germania sia più pronta di quanto si crede ad andare avanti con il processo di integrazio­ne».

Con l’uscita di Londra, zona euro e Unione europea sono destinate a sovrappors­i

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy