Corriere della Sera

Ora è Mastella che accusa E Lady Sandra: Bindi dovrebbe scusarsi con me

«Quando mi mise tra gli impresenta­bili svenni»

- Porta a Porta (Lapresse)

Non mi pento mai delle cose che dico».

Dopo dieci anni di processo cosa pensa di aver perso?

«Mi sono chiesta tante cose. Certo dovrei essere felice, sono più tranquilla, ma non è una bella giornata. Sono stati anni di disperazio­ne, di dolore, è cambiato tutto. Io ero presidente del Consiglio regionale, Clemente ministro della Giustizia, un partito si è sciolto come neve al sole. Niente e nessuno potrà mai ripagarci. Ci vorrebbe una class action».

Ha detto spesso di sentirsi umiliata, l’assoluzion­e potrà cancellare tutto questo?

«San Filippo Neri utilizzava la metafora del pollo spennato. Assolti Clemente e Sandra Mastella ieri ospiti di La maldicenza e la calunnia non si possono mai recuperare del tutto, come le penne sparse. L’80% delle persone è solidale con noi, ci stima. Ma ci sarà sempre un 20% per il quale saremo colpevoli».

All’epoca lei era in Consiglio regionale. Ma scattarono prima gli arresti domiciliar­i e poi il divieto di dimora in Campania.

«Un incubo. Se non avessi avuto l’aiuto di due psicologic­i non l’avrei superata. Feci la campagna elettorale da Roma, con un avatar, grazie al web. Hanno scritto due tesi di laurea su quella scelta. Ora scriverò un libro, c’è tanto da raccontare».

Crede nella giustizia?

«Certo, ho creduto anche nel pm che mi ha messo sotto inchiesta. Ho sempre avuto rispetto

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