Mallegni lascia per candidarsi FI: mai promessi seggi a sindaci
Alla fine Massimo Mallegni, sindaco forzista di Pietrasanta, pupillo di Silvio Berlusconi, tenterà la scalata al Parlamento. Ieri, a sorpresa, ha annunciato (sei mesi prima della data delle elezioni come prevede la legge) che lascerà la carica di primo cittadino. Si è pure commosso, Mallegni, spiegando che formalizzerà l’addio stamani al presidente del consiglio comunale. «E statene certi, non ci ripenserò», ha detto pensando al regolamento che prevede, entro venti giorni, la possibilità di marcia indietro. Ma l’avventura romana di Mallegni, 48 anni, ex socialista, proprietario di un albergo a Marina di Pietrasanta, è nata sotto la benedizione di Berlusconi? «Non mi ha assolutamente chiesto di dimettermi da sindaco — spiega Mallegni —. La decisione è stata solo mia. Da oggi mi metto a disposizione di FI con l’unico obiettivo di lavorare e contribuire alla vittoria alle prossime Politiche». Dunque nessuna promessa di seggi in Parlamento, come in serata hanno confermato fonti azzurre. Resta il fatto che da sempre il leader di Forza Italia ha un debole per quell’ex enfant prodige fermato anni fa da un’inchiesta per corruzione (finì in carcere 39 giorni e due mesi ai domiciliari) dalla quale uscì assolto e riabilitato. Quest’estate si è parlato di lui per una cena politicamente «galeotta» con Matteo Renzi in una pizzeria di una frazione di Pietrasanta. S’ipotizzò un Nazareno alla versiliese, ma lui smentì secco. «Solo una cena tra amici».