Corriere della Sera

La giocata (d’azzardo) di Bolloré che ora deve rivedere i suoi piani

L’attesa sul «golden power» e il destino del progetto per la media company

- di Federico De Rosa

La decisione della Consob, anche se non è detto che porterà al consolidam­ento dei conti di Tim nel bilancio di Vivendi, obbliga senza dubbio Vincent Bolloré a riaprire il dossier Tim, e non solo quello, e a rifare i conti. Il rischio maggiore adesso arriva da Palazzo Chigi, che sta valutando se sanzionare i francesi per la mancata notifica del cambio di controllo in Tim. La Consob ha detto che è così e dunque il verdetto del governo sembrerebb­e scontato. Ma oltre alla sanzione, in gioco c’è il rischio che il premier decida di utilizzare i poteri del «golden power» per imporre ai francesi la cessione della rete.

In linea di principio Bolloré potrebbe trovarsi a controllar­e quindi una Tim con perimetro e fisionomia molto diversi da quelle che aveva trovato tre anni fa. È anche vero però che è stato lo stesso finanziere bretone, con una serie di mosse piuttosto audaci, ad attirare l’attenzione su di sé. In particolar­e il tentativo di scalata a Mediaset, che ha provocato una sorta di accerchiam­ento mettendo in movimento il governo, la Procura di Milano, la Consob e l’AgCom.

Come farà Vivendi a uscire dall’angolo non si sa. Su Mediaset è stata fermata dall’AgCom, che imponendo ai francesi di dismettere la quota eccedente il 10% nel Biscione ha di fatto bloccato il piano per la media company che ha in mente Bolloré. Ma ha concesso un anno di tempo per rimuovere il problema. Tempo che il presidente di Vivendi può impiegare per tentare una difficile ricomposiz­ione con Mediaset. Tentativi di riaprire il dialogo ci sono stati. E ci sono ancora.

L’auspicio adesso è che il livello dello scontro non salga e soprattutt­o che i ricorsi, scontati, al Tar e in Tribunale non blocchino Tim, impegnata nella posa della fibra ottica. Un programma strategico. Che non può fermarsi, anche se la decisione ora spetta ad Amos Genish, il «mago» della banda larga che Bolloré ha spedito a Roma dopo l’uscita di Flavio Cattaneo. Sempre che il governo non decida di sottrarre la rete a Tim, ovvero al controllo francese. Questo potrebbe cambiare tutto, ma non si sa in quale direzione. Senza la rete, Tim potrebbe trovare il modo di scendere sotto la soglia del 40% dei ricavi conseguiti nel settore delle comunicazi­oni elettronic­he (la rete vale il 9% circa), rimuovendo l’ostacolo che oggi non consente a Vivendi di detenere la quota Mediaset. Quota che Bolloré si è impegnato non a cedere, ma a parcheggia­re in un trust.

I ricorsi Il rischio che i ricorsi dei francesi blocchino l’operativit­à di Tim sulla banda larga

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Il magnate australian­o Rupert Murdoch con la moglie Jerry Hall

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