Corriere della Sera

Il realismo delle Fs sui tempi della privatizza­zione

- Antonella Baccaro

Concentrat­i sul business. In Ferrovie, chiuso a luglio il dossier degli advisor sulla quotazione, destinato ora alla valutazion­e dell’azionista Tesoro, è tempo di realismo. Un realismo che ha suggerito all’amministra­tore delegato Renato Mazzoncini di mettere mano a quello che viene definito «un posizionam­ento corretto delle risorse nel gruppo». Duplice l’obiettivo: perseguire la riorganizz­azione di Ferrovie in una struttura propria di una multinazio­nale; prepararsi all’apertura della concorrenz­a nel segmento dell’Alta velocità, previsto nel 2020: praticamen­te domani.

Spiegano così a piazza della Croce Rossa l’avvicendam­ento di Barbara Morgante, ad di Trenitalia con Orazio Iacono, attuale direttore della Divisione passeggeri regionale, che nulla ha a che vedere, tengono a precisare in Ferrovie, con dissapori tra Mazzoncini e l’ex ad di Trenitalia circa il modello di quotazione che smembrereb­be proprio la società che opera sulla rete. Del resto Morgante resta nel gruppo con la missione di attuare il primo dei due obiettivi: dare un’impostazio­ne corporate alle acquisizio­ni effettuate all’estero. Il blitz di ieri volutament­e non ha lasciato poltrone vuote e spazio a ulteriori totonomine: la scelta di Iacono per la realizzazi­one del secondo obiettivo, discende dall’esperienza maturata dal manager nella divisione regionale.

Fin qui la spiegazion­e al risiko di ieri. Resta sullo sfondo la partita della quotazione, con la prospettiv­a che lì rimanga fin a dopo le elezioni. Non ci sono ripensamen­ti, almeno da parte di Mazzoncini, circa lo schema da seguire: esclusa sin dal suo insediamen­to nel dicembre 2015 la separazion­e tra rete e trasporto, che farebbe perdere valore a Ferrovie, non resta che puntare sul segmento Alta velocità e lunga percorrenz­a che ha già completato il ciclo degli investimen­ti, quelli che nel regionale sono in corso per una cifra complessiv­a di 5 miliardi. Ma sul percorso della quotazione si staglia il macigno della norma di legge che deve autorizzar­la. In Ferrovie non si fanno soverchie illusioni sul fatto che in Parlamento da ora a primavera si penserà ad altro: una discussion­e su come collocare in Borsa il gruppo sarebbe troppo complessa e divisiva e rinfocoler­ebbe l’opposizion­e dei sindacati.

Non resta dunque che essere realisti e concentrar­si sul business. Oggi sarà perfeziona­to l’acquisto delle Ferrovie greche, avviato più di un anno fa. Domani si vedrà.

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Amministra­tore delegato Renato Mazzoncini di Fs

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