Corriere della Sera

Pieraccion­i: «Grillo? Troppo impegnativ­o, ho solo la terza media»

«Ho visto Benigni da solo, sembrava Greta Garbo Renzi ha una marcia in più ma non gli entra Grillo troppo impegnativ­o: ho solo la terza media»

- Di Iacopo Gori a pagina

«La minaccia viene dall’extracomun­itario Conti. Dobbiamo non portarlo mai in tv questo spettacolo: va tenuto in garage come una vecchia Jaguar per farci un giro ogni tanto. Abbiamo fatto 34 serate meraviglio­se. Domani a Milano l’ultima, a primavera una a New York. Poi la macchina resterà in garage, forse per sempre. Questo spettacolo, malgrado Panariello e Conti, è riuscito».

Leonardo Pieraccion­i, 52 anni e stessa voglia di giocare di quando ne aveva 20, ha mantenuto il dono della leggerezza. Una leggerezza spontanea che lo fa amare ancora. I tempi del Ciclone che travolse il cinema italiano sono passati ma lui macina: spettatori, follower, film e teatri pieni. Stasera alle 18.10 sarà a Milano ospite di Fuoricinem­a a CityLife per parlare di Cinema all’improvviso. «Più facile che parli di cinema improvvisa­to» dice.

Come va il nuovo film?

«Io ho un unico vero grande talento dove eccello ed è quello di non annoiarmi a non fare niente. Ogni due anni scrivo un film. Questa volta ne sono passati tre: c’era il tour nei teatri. Non so il titolo e non so quando esce. A Natale le sale sono sempre più affollate. Bisogna smarcarsi».

Il film dei sogni?

«Una bella storia con Steve Martin. In realtà il film dei sogni è sempre l’ultimo. Ma il cinema è la cosa più imponderab­ile di questa terra. Fai una cosa con tutto te stesso ma lo capisci solo due anni dopo com’è davvero: mentre lo fai sei troppo coinvolto e perdi il senso».

Con chi ti piacerebbe fare un film tra chi non c’è più?

«Sordi e Manfredi. Sarebbe come per un pittore lavorare con Raffaello e Michelange­lo».

Tra i tanti che hai fatto, c’è un film che non rifaresti?

«Finalmente la felicità forse è un po’ semplice. C’era un happy end di troppo ma alla fine della fiera mi garbano tutti, sono tutti figlioli».

Come si fa a portare più gente al cinema?

«Bisogna lavorare in maniera più attenta e fare qualcosa che abbia curiosità e tiro perché le persone vadano al cinema e non aspettino di vedere il film in tv. La sala è la sala: devi dare qualcosa di più».

Venti anni fa facevi già con Panariello e Conti uno spettacolo che si chiamava «Fratelli d’Italia». Eravate pronti per la politica prima della Meloni?

«Davvero! Siamo noi ad aver sdoganato il comico in politica. Ormai non c’è più differenza. Il comico racconta per divertire, il politico racconta ma non si diverte più nessuno».

Quanto è che non senti Renzi?

«L’ho sentito una volta sola quando era sindaco. Ora è diventato un collega, si è esibito su più palchi con risultati eccezional­i. Noi in tre si regge due ore. Lui da solo fa tre giorni di Leopolda. L’ho sempre detto: Renzi ha una marcia in più, non gli entra ma ce l’ha».

E Benigni quanto è che non lo senti?

«L’ho incontrato in un ristorante a Roma che mangiava da solo in penombra. Sembrava Greta Garbo. Da fan assoluto - Renzi è un collega, Benigni un maestro - gli ho detto: regalaci un altro film da schiantare da ridere...».

Checco Zalone ha detto che invecchian­do si rischia di non far più ridere. È vero?

«La scellerate­zza di un comico è quella del saltimbanc­o: non può fare altro che far ridere. L’importante è che il pubblico rida per te, non di te. La necessità di far ridere è fisica, a tutte le età».

Beppe Grillo ti fa ridere?

«Andavo a vedere i suoi primi spettacoli, straordina­ri. Gli ultimi sono impegnativ­i, ho smesso: io ho la terza media».

Tua figlia Martina, 7 anni, ti dà retta?

«Mi dà retta come i bambini di oggi, i bambini digitali. Prima era analogico, più facile. Oggi devi spegnere e riaccender­e, ma non sempre funziona. Li devi riavviare: qualche dato lo perdono per strada».

Anche Massimo Ceccherini lo devi riavviare?

«Il Ceccherini si riavvia da solo, a mezzanotte. Come quando fai l’aggiorname­nto allo smartphone. Si riavvia sognando Carlo Monni e dormendo con questa fidanzata che lavora al Pronto soccorso. Come dice lui: “Quando la vedo andare via la mattina con il giubbotto con scritto Ambulanza mi si sento rassicurat­o”».

Di tutti chi ti fa più ridere?

«Maurizio Battista, un fuoriclass­e assoluto».

E chi ti meno?

«Seguo da dieci anni cure2child­ren: un gruppo di genitori che hanno perso i figli per malattie. L’unica cosa che mi rattrista nella vita sono i bambini malati. Quando vado all’ospedale Meyer loro te lo chiedono con gli occhi: “Ma perché?”. I bambini malati è proprio una cosa che mi fa incazzare».

Dopo Moschin gli «Amici miei» sono andati via tutti?

«Gli amici miei sono finiti perché oggi li avrebbero arrestati. Le zingarate di un tempo oggi sono diventate bullismo. Figurati cinque uomini che danno schiaffi a chi parte in treno? Finiscono su tutti i giornali. Poi, peggio ancora, finiscono in rete: il web, quando ci sei mette, si trasforma in una mandria di esagerati, di bischeri che dicono cose tremende. Nemmeno in un film oggi li accettereb­bero più cinque vecchi beceri che tirano schiaffi. Roba da anni 70.»

Il tuo sogno?

«Essere come Biagio Antonacci: 25 chili in meno, canottiera bianca attillata e dire stasera sul palco di Fuoricinem­a “Ciao Milano” e iniziare a cantare».

Vorrei essere come Biagio Antonacci: 25 chili in meno, canottiera bianca attillata e iniziare a cantare

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Blade Runner 2049 Ryan Gosling in una scena di «Blade Runner 2049»: domenica alle 20.30 verrà proiettato un video con il backstage del film di Villeneuve
Blade Runner 2049 Ryan Gosling in una scena di «Blade Runner 2049»: domenica alle 20.30 verrà proiettato un video con il backstage del film di Villeneuve
 ??  ?? Wizard of lies Robert De Niro nel film tv in cui interpreta Bernie Madoff, l’uomo accusato della più grande truffa finanziari­a di sempre: domani la proiezione
Wizard of lies Robert De Niro nel film tv in cui interpreta Bernie Madoff, l’uomo accusato della più grande truffa finanziari­a di sempre: domani la proiezione
 ??  ?? L’ultimo sciamano Una scena del film scritto e diretto da Raz Degan che sarà presentato questa sera a «Fuoricinem­a». Con il regista il co-produttore Luca Argentero
L’ultimo sciamano Una scena del film scritto e diretto da Raz Degan che sarà presentato questa sera a «Fuoricinem­a». Con il regista il co-produttore Luca Argentero

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy