Dal Carroccio al Nuovo Msi Ora Belsito gestisce un bar
Ne ha fatta di strada il ragazzotto che con il nome di battaglia di Aquarius distribuiva inviti per le discoteche della Riviera ligure. Ma, almeno per ora, quella strada ha portato Francesco Belsito, 47 anni, a collezionare soprattutto guai giudiziari. Entrato in «politica» come autista del parlamentare di Forza Italia Alfredo Biondi, Belsito ha fatto il salto nella Lega di Umberto Bossi nel 2002, scalandone con caparbietà i gradini. Uomo di fiducia del tesoriere Maurizio Balocchi, riuscì a prenderne il posto, prima come tesoriere della Lega Ligure poi, dal 2009, di quella nazionale. Calabrese dal fisico compatto, Belsito ha dichiarato di essersi laureato in Scienze della comunicazione e altro ancora in sfuggenti università di Londra e Malta, ma anche sul diploma di perito conseguito a Napoli fu sollevato qualche dubbio. Lanciatissimo, grazie alla Lega è stato anche nominato vicepresidente della Fincantieri nel 2010. Spericolati investimenti con i soldi leghisti in Tanzania e a Cipro gli hanno fruttato fra l’altro una condanna a dieci mesi per omessa dichiarazione al Fisco, ma soprattutto hanno provocato un terremoto politico che ha travolto la famiglia Bossi. Con l’avanzare delle indagini, le accuse sono andate dalla truffa ai danni dello Stato per aver ottenuto rimborsi elettorali non dovuti al riciclaggio. Fra diamanti nascosti con lo scotch dietro l’armadio e conti all’estero Belsito ha sempre dichiarato di aver fatto «il bene del partito». Intanto — già arrivato alla quarta condanna in primo grado — Aquarius si è rifatto più di una vita, come commerciante, alla cassa di una storica gelateria genovese, il Balilla (adesso data in gestione a terzi), poi come socio di una discoteca nel Levante ligure (è stato condannato per aver fatto picchiare da un bodyguard un cliente che aveva fatto battute sui suoi processi). Nel 2012 in piena bagarre giudiziaria acquistò una quota dell’Albikokka, la discoteca che ha lanciato Ruby Rubacuori. Infine, nominato nel 2016 vicepresidente e tesoriere del Nuovo Msi è stato espulso quasi subito perché, secondo i colleghi di partito, «si lamentava solo e non faceva niente». Forse perché occupato a gestire l’elegante gelateria «Il Balilla» a Genova e la discoteca «Sol Levante» a Lavagna.