M5S litiga su chi parlerà a Rimini Un caso le donazioni dei parlamentari
Sui fondi alla kermesse appello di Grillo. Oggi scattano le pensioni per 600 eletti
Si avvicina la kermesse del Movimento a Rimini e come ogni anno ripartono le tensioni tra i Cinque Stelle. Mercoledì sera la riunione congiunta è stata teatro di alcuni scontri. È nato un caso sulla possibile rielezione di Laura Castelli come tesoriere del gruppo: la nomina per ora è saltata e diversi deputati preferirebbero mantenere un principio di rotazione (in pole per il ruolo ci sarebbe Andrea Cecconi). Il centro della discussione, però, è stato occupato da Italia 5 Stelle. La scaletta degli interventi dal palco principale è già stata stilata e alcuni deputati legati all’ala ortodossa rimasti esclusi si sarebbero lamentati. Quello che filtra è che comunque i pentastellati faranno discorsi brevi, di pochi minuti e su temi ben circoscritti.
Sono emersi anche altri malumori per le donazioni dei parlamentari per la kermesse riminese: alcune cifre sono state giudicate in assemblea molto basse. Un paradosso, visto che cade proprio poche ore prima dell’appello di Beppe Grillo a donare un contributo per la manifestazione (negli ultimi 5 giorni il Movimento ha incassato 61 mila euro e il numero dei donatori è quasi raddoppiato). Il capo politico interviene con un post dal titolo molto esplicito: «Il nostro sangue per il Movimento 5 Stelle». E con una sacca di sangue in mano, in un video, Grillo spiega: «Qui c’è il condensato degli anticorpi, dei globuli rossi, di tutte le difese che deve avere una società sana, un cittadino sano, e un Movimento sano, perché questo deve diventare ed essere il Movimento sano per un futuro percepito». Un passaggio che in molti all’interno del Movimento hanno interpretato come un invito all’unità, a ricompattarsi sulle battaglie e gli obiettivi comuni.
Ma oggi sarà la giornata legata ai vitalizi. I Cinque Stelle si preparano allo scontro. In una conferenza stampa con Di Maio e Di Battista i parlamentari annunceranno la loro volontà di rinunciare ai vantaggi connessi alla «pensione privilegiata» di deputati e senatori. Intanto, carsicamente i pentastellati provano a far sentire la loro voce nella partita per la riforma della legge elettorale. Il modello tedesco con qualche correzione è un punto d’arrivo che il Movimento potrebbe accettare, ma i Cinque Stelle vogliono prima chiudere la partita sulla approvazione del ddl Richetti sui vitalizi.