Corriere della Sera

Il mistero del quadro da 100 milioni «Un maestro lo rubò solo per sé»

L’opera di Willem de Kooning sottratta nell’85 rimase per 30 anni a casa di Jerome Alter

- Loffeddu@corriere.it

«Edue paia di occhi, solo i loro, sono lì per guardarlo…». Forse, un indizio segreto c’era già, nella trama del romanzo che Jerome Alter aveva lasciato in eredità a pochi lettori: una nonna con la sua nipotina rubano uno smeraldo da 120 carati, alla luce del giorno, distraendo con quattro chiacchier­e la guardia del museo; poi la gemma finisce nella loro casa. Serbata appunto per «due paia di occhi», nascosta al resto del mondo.

Questa è la storia di un uomo stregato da un quadro, un uomo dalla vita appartata e tranquilla che un giorno si trasforma in Fantomas. Non uno smeraldo, ma un quadro astratto valutato oggi 100 milioni di dollari —la «DonnaOcra» — è infatti il tesoro dipinto nel 1955 che il clarinetti­sta e insegnante di musica Jerome avrebbe staccato nel 1985 dalle pareti di un museo dell’Arizona, travestend­osi in abiti femminili, con lunghi capelli biondo-rossi sulle spalle, e facendosi aiutare dal figlio: a vederli, una donnetta di mezz’età con un cappotto fuori moda e un giovane anch’egli intabarrat­o, unici visitatori di quel giorno. Tutto avvenne in cinque minuti, un taglio con la lama e la cornice rimasta poi vuota, con un guardiano lì accanto distratto dalla richiesta di qualche informazio­ne a vanvera: proprio, o quasi, come nella trama del romanzo. E come la nonnina del romanzo il piccolo grande Fantomas avrebbe agito (il condiziona­le è necessario, le ultime indagini devono essere ancora completate) non per rivendere il tesoro a qualche ricettator­e e farsi ricco, ma per passione, per il desiderio di goderselo in pace, lontano dalla giustizia e da altri appassiona­ti come lui. Quella cornice vuota è rimasta appesa per 32 anni filati nel Museo delle arti dell’Università dell’Arizona, vicino a due identikit dei sospetti ladri, e agli avvisi di ricerca dell’Fbi. Mentre almeno fino alla morte serena di Jerome, nel 2012, il capolavoro trafugato sarebbe rimasto fissato a una parete dietro la porta della camera da letto sua e della moglie Rita: bastava spalancare la porta sul corridoio e l’incanto restava occultato, nell’ombra. Ma quando poi l’uscio era chiuso, i coniugi Alter potevano rimirare il loro segreto senza neppure sollevare la testa dal cuscino. Poco tempo fa, come racconta il New York Times, l’oggetto della malia — firmato dal pittore olandese-americano Willem de Kooning — è stato identifica­to fra altri quadri lasciati dai coniugi Alter nella loro casa-ranch. Un antiquario aveva acquistato tutto per duemila dollari: poi ha aperto l’asta, e lì qualche intenditor­e più raffinato ha fatto la scoperta. Cento milioni di dollari, altro che due o diecimila. La «Donna-Ocra», classifica­ta dai critici come arte astratta espression­ista, è una sorta di gigantessa nuda che fronteggia con i suoi grandi seni e le braccia lungo i fianchi chi la guarda. Willem de Kooning aveva il suo studio nel Greenwich Village di New York, ed era già molto stimato in vita: ora è fra gli autori più quotati dell’espression­ismo astratto americano. Le sue opere «battono» bene anche in Europa. Ma se è autentica, come sembra autentica, la pista seguita ora dagli investigat­ori, solo una persona in tutto il mondo ha potuto avere uno di questi capolavori tutto per sé, da rimirare in camera da letto. «E due paia di occhi, solo i loro, sono lì per guardarlo…».

La scoperta A riportare l’opera al suo posto, un antiquario che comprò il lotto per 2 mila dollari

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