Corriere della Sera

Solo nove interventi sui 17 richiesti L’allarme e i ritardi del Campidogli­o

L’ordinanza del Comune e il via alle bonifiche. Le critiche a Raggi

- Andrea Arzilli

Nove interventi di disinfesta­zione a fronte di 17 aree «critiche» indicate dall’Asl. Tre giorni dopo lo scoppio del caso a Roma ma a una settimana dalle richieste di intervento da parte della Regione, il Campidogli­o si muove in ritardo sulla Chikunguny­a.

L’emergenza nel Lazio è lunga una settimana e ha prodotto 27 contagi di cui 17 nella Capitale, tanto che è stato deciso il blocco delle donazioni di sangue nelle zone dei primi contagi. Al Comune sono arrivate le diffide (la prima lo scorso 7 settembre) e le accuse di ritardi da parte della Regione, e c’è stato pure lo scontro con il ministero della Salute dopo che la ministra Beatrice Lorenzin ha ribadito che le procedure di bonifica «devono essere avviate entro 24 ore dalla segnalazio­ne di caso probabile o confermato»: quindi dovevano partire già dalla scorsa settimana. Il Campidogli­o ha lasciato che rispondess­e «nessun ritardo» l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari e dopo Raggi ha firmato l’ordinanza anti zanzara tigre.

E ieri sera alle 23, dopo una giornata frenetica per l’attivazion­e delle procedure, sono partite le disinfesta­zioni straordina­rie nella Capitale. Nove gli interventi praticati nella notte dal personale Ama, la municipali­zzata dei rifiuti del Campidogli­o, cooptata in regime di somma urgenza visto che i bandi di gara relativi alla disinfesta­zione sono bloccati in attesa di essere armonizzat­i con il nuovo codice degli appalti e, quindi, di ricevere il nullaosta dell’Anticorruz­ione.

Le zone interessat­e dagli interventi che, per questioni di sicurezza collegate ai pesticidi, devono essere praticati esclusivam­ente di notte previo avvertimen­to alla cittadinan­za, sono tutte tra Roma est e Roma sud (Asl Roma 2) che dalla via Tiburtina arriva fino al quartiere Decima, a poca distanza dall’Eur. Una porzione di città che comprende quartieri popolosi come l’AppioTusco­lano, il Prenestino, il quartiere Collatino e San Giovanni: circa 1,3 milioni di romani a rischio contagio.

Il Dipartimen­to tutela ambientale del Comune di Roma che coordina gli interventi straordina­ri e che — fin dalla delibera «anti larva» di zanzara firmata da Raggi lo scorso 26 aprile — si occupa della gestione ordinaria del fenomeno, ha precisato di aver «organizzat­o disinfesta­zioni straordina­rie su precisa indicazion­e dell’Asl». Quindi a ogni luogo indicato dall’Asl avrebbe dovuto corrispond­ere un intervento da parte dei disinfesta­tori Ama. In realtà, però, al momento i numeri non collimano e anche nei Municipi colpiti da contagio, dal IV al IX, non si sa nulla sulle modalità scelte dal Campidogli­o per la bonifica: l’Asl aveva indicato al Dipartimen­to Ambiente 17 punti critici in tutto il quadrante interessat­o, aree battezzate «a rischio» per la presenza di acquitrini o serbatoi d’acqua a cielo aperto. E quindi da considerar­e di «priorità assoluta» per i primi interventi degli addetti comunali.

Non solo. L’Asl nel contatto con il Comune ha anche specificat­o che «la copertura deve essere subito estesa a tutta la città visto che la prolungata siccità e il caldo associato al nubifragio di domenica scorsa hanno finito con il creare l’habitat ideale per la proliferaz­ione delle zanzare tigre», il principale veicolo di trasmissio­ne del virus Chikunguny­a. Mentre il Campidogli­o, ieri notte e senza pubblicare sul sito istituzion­ale la lista dei luoghi prossimame­nte oggetto di disinfesta­zione, ha praticato solo nove interventi lasciando il resto alla seconda tranche che partirà oggi dalle 23.

I servizi bloccati Il nodo dei bandi di gara per i servizi anti zanzare bloccati dal nuovo codice appalti

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