Cassini Oggi la sonda partita 20 anni fa per Saturno manderà l’ultimo segnale prima di disintegrarsi
L’ultimo segnale dopo 20 anni nello spazio. I computer della sonda Cassini impazziranno per tenere orientata la grande parabola della sonda verso la Terra mentre trasmette i suoi ultimi dati. Ma sarà una lotta impari, perché nel giro di poco più di un minuto il robot cosmico, tuffandosi alla velocità di 113 mila chilometri orari nelle nubi di Saturno, finirà sbriciolato, diventando una stella cadente nel cielo del più affascinante pianeta del sistema solare. La sua ultima voce verrà raccolta oggi alle 13.55 (ora italiana) al centro di controllo della Nasa a Pasadena, ma a quel punto tutto sarà già accaduto 83 minuti prima, perché tanto impiegano i segnali a raggiungere la Terra, lontana un miliardo e 400 milioni di chilometri.
Così si conclude una straor- futuro. Proprio per evitare che la sonda alla fine della sua vita cadesse accidentalmente su di esse, inquinandole, la Nasa ha deciso di disintegrare Cassini.
Alla spedizione, costata in vent’anni 3,9 miliardi di dollari, hanno partecipato l’agenzia spaziale italiana Asi e l’Esa europea la quale ha realizzato la capsula Huygens che è scesa su Titano. «Su di essa uno strumento italiano indagava l’atmosfera mentre un secondo su Cassini studiava Saturno e le sue lune — spiega Roberto Battiston, presidente dell’Asi –—. Pure l’antenna con cui la sonda comunicava con la Terra era frutto dell’innovazione tecnologica prodotta dalle nostre industrie come Leonardo e della creatività dei nostri scienziati. Tra questi il radar concepito all’Università di Roma». Nelle ultime ore il segnale di Cassini è stato raccolto anche dal nuovo grande radiotelescopio in Sardegna che entrato nella rete della Nasa consentirà adesso ai nostri ricercatori di essere ancora più protagonisti dell’esplorazione interplanetaria.