Corriere della Sera

A piedi nudi in Lituania Dove navigavano i Vichinghi

Dune di sabbia finissima e incontamin­ata sulla Penisola Curlandese, una striscia di boschi lunga 54 chilometri e larga 5 che è diventata il regno della bicicletta. Lungo il percorso quattro villaggi in cui si affittano le caratteris­tiche casette con tetto

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Il posto di Thomas Lo scrittore Thomas Mann passò molte estati nel centro turistico di Nida

C amminare ore e ore a piedi nudi sulla spiaggia di sabbia finissima e incontamin­ata. Su di un lato alte dune trattenute da un tappeto di vegetazion­e bassa e piegata dal vento. Ci sono il verde intenso dei cespugli, erbe filiformi più slavate e il candore del suolo. Sassolini d’ambra perlacea, resti di conchiglie e ghiaia scura, vulcanica, ne interrompo­no ogni tanto l’armonia. Non una casa all’orizzonte, non una strada, soltanto ogni cinque o sei chilometri un paio di baracchini in legno, che d’estate funzionano da bar e talvolta distribuis­cono qualche sdraio. Si fatica a individuar­e le tracce dei sentieri che arrivano dall’entroterra. Alcuni, sulle dune più massicce, sono consolidat­i da una scalinata in larice con tanto di corrimano; ma i più si fanno e disfano in piccoli avvallamen­ti naturali ad ogni stagione e i vortici del vento tendono a nasconderl­i presto sotto la sabbia. Dall’altro lato non ci sono che le onde lunghe di questo mare color grigioverd­e, spesso scuro, che parla di grande nord, di tradizioni marinare dure, forgiate dal freddo, di navi vichinghe e vele sempre tese. Orizzonti vasti, con le nubi alte, che corrono veloci nella luce estiva, caparbia, insistente, ben poco disposta a morire anche nella sera tarda. E brezze tendenti facilmente a diventare tempeste, con piogge improvvise anche se brevi, che rafforzano l’impeto dell’acqua sul bagnasciug­a schiumoso.

Cammini, passo dopo passo, procedi lentamente lasciando tracce effimere in questo territorio da fiaba respirando a pieni polmoni l’aria salmastra. Ogni tanto passa qualche jogger, ma più numerosi sono quelli con lo zaino in spalla. Spesso persone sole, pochi giovani. Rimiri le acrobazie degli uccelli marini. Nei tratti dove i sassi sono più numerosi s’incontrano bizzarre sculture tenute insieme dallo spago.

Parrebbe un’immagine pubblicita­ria, da cartolina, un’invenzione magnificat­a all’eccesso per attirare turisti. Eppure è proprio questo che si trova sulla Penisola Curlandese, una delle regioni più affascinan­ti del Baltico lituano. I locali la chiamano «Neringa». Una striscia di sabbia e boschi lunga 54 chilometri e larga mediamente meno di 5, che crea un gigantesco golfo naturale compreso tra la Kaliningra­d russa e il porto lituano di Klaipeda. A nord-est la spiaggia brada. A sud-ovest una zona quasi incontamin­ata di pinete fitte popolate da cervi, cinghiali, alci e un gigantesco numero d’uccelli. E’ il regno della bicicletta. Qui transita la celebre <ciclabile europea numero 10> del Baltico, che porta a Tallin. Si possono affittare sul posto per tariffe quotidiane che variano mediamente tra i 12 e 25 Euro. Per chi resta sulle ciclabili, piccoli nastri d’asfalto ben tenuto rigorosame­nte vietati alle vetture, vanno bene anche le bici da corsa con le gomme strette e veloci. Ma il consiglio è scegliere city-bike con i pneumatici più larghi da ciclo-cross, che permettono di addentrars­i sugli sterrati a ridosso della costa esterna. Appena dopo le mareggiate inoltre, quando le onde e il vento hanno reso più crostosa la sabbia, conviene addirittur­a affittare le classiche mountain-bike che facilitano la pedalata sulla sabbia, sfiorando l’acqua. Gli allenati possono tranquilla­mente percorrere l’intera penisola in una giornata. Andata e ritorno sono oltre 100 chilometri, che si possono pedalare quasi sempre su ciclabili parallele e diverse. Quattro villaggi (Nida, Juodkrante, Pervalka e Preila) offrono vitto e alloggio. Un bed and breakfast nelle casette tradiziona­li con il tetto in legno e fieno costa sui 120 Euro a notte durante l’estate. Ma si dimezza nelle altre stagioni. E’ anche possi-

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