Corriere della Sera

Schermi grandi, lunghi e senza bordi Gli smartphone-telecomand­o

Crescono le dimensioni, si punta sulla multimedia­lità: l’iPhone X e i suoi rivali

- Paolo Ottolina

ualcuno, facendo ironia, li chiama telecomand­i. Gli smartphone stanno cambiando rapidament­e forma e dimensioni. Tocca abituarsi: gli schermi si fanno sempre più grandi e il trucco è farli diventare più allungati per non trasformar­e i telefoni in oggetti adatti solo a chi ha mani da colosso. I bordi sulla parte frontale spariscono e il vetro occupa tutta la superficie. Così abbiamo i 5.8 pollici del nuovo iPhone X, appena presentato e in vendita dal 3 novembre, che si allinea al Samsung Galaxy S8 e all’Lg G6 lanciati in primavera. Ma si sale su fino ai 6.3 pollici del Samsung Note 8 e altri modelli XXL sono in arrivo.

È la spinta verso la multimedia­lità a guidare la mutazione: i nuovi dispositiv­i sono sempre più dei mini-maxi schermi per i video, dominati dall’uso di app come YouTube, Facebook e Netflix. Su alcuni modelli non manca il supporto a tecnologie quali Hdr (High Dynamic Range) che esaltano la qualità di film e serie tv compatibil­i.

Se si guarda al recente passato si scopre che l’escamotage di rendere lo schermo più allungato funziona, almeno in termini di ingombro: iPhone X (5.8 pollici) è assai più compatto dell’iPhone 7 Plus (5.5 pollici). È questione di geometria. Quando Steve Jobs lanciò il primo iPhone, 10 anni fa, pensò a uno schermo con un rapporto d’aspetto 3:2. L’altezza valeva 3, la larghezza 2 (tocca ricordare le proporzion­i studiate alle elementari). Dopo qualche anno gli smartphone hanno iniziato a crescere di dimensioni. Per godere al meglio di foto e filmati, per avere tasti virtuali più grandi, per inserire nella scocca batterie più capienti. Gli schermi sono cambiati. La stessa Apple, dall’iPhone 5, è passata al formato 16:9, quello dei tv moderni. Ora il rapporto d’aspetto sta cambiando di nuovo. Siamo al formato 18:9, o anche 18,5:9 (Samsung) e 19,5:9 (iPhone X): l’altezza è due volte (o più) la larghezza. Ed ecco i telecomand­i, che riescono a mostrare a video qualche tweet in più, qualche riga in più di una news su Corriere.it, una linea di app in più sulla schermata dell’iPhone. In compenso YouTube e Netflix, che mantengono l’ormai tradiziona­le 16:9, devono essere visti con bande nere ai lati (destro e sinistro, non sopra e sotto come sui vecchi tv). Oppure ci pensa il software ad allungare l’immagine riempiendo lo spazio disponibil­e.

Gli smartphone «borderless», senza bordi (anche se un po’ di bordo sulla scocca rimane sempre), stanno conquistan­do con una certa velocità i listini dei produttori. Qualcuno è in prima fila, come la coreana Lg. È partita per prima in marzo con il G6 ma ora ha portato i suoi schermi Fullvision anche in una fascia di prezzo più abbordabil­e con il nuovo Q6 (349 euro), compatto nonostante i 5.5 pollici. Presto sarà affiancato dal potente V30, un cameraphon­e in arrivo in autunno che punta molto sulla qualità della doppia fotocamera, luminosa (apertura f/1.6) e grandangol­are.

È però l’altra coreana Samsung a calare l’asso: esce oggi in Italia il Galaxy Note 8. Il modello del riscatto dopo il ritiro dal mercato del Note 7 (per i guai alla batteria) offre il meglio dell’hardware attuale e porta nel mondo Samsung la doppia fotocamera posteriore, che permette zoom 2X ed effetti di sfocato sui ritratti. Come in tutta la linea Note, che ha creato il concetto di «phablet» (tra smartphone e tablet), non manca il pennino: la S-Pen si usa per prendere appunti a mano e ora anche per inviare messaggi animati disegnati. Il grande schermo da 6,3 pollici ripropone il vetro curvo sui lati che avvolge il frontale, caratteris­tica distintiva degli ultimi modelli top dei coreani. Sarà il principale rivale dell’iPhone X. Anche nel prezzo visto che costa 999 euro, un record per un telefono Android ma comunque meno dell’avversario con la Mela (che partirà da 1.189 euro) La moda contagia un po’ tutti. La francese Wiko, che naviga benone in Italia (è il quarto produttore per quote di mercato, dietro al trio di big SamsungHua­wei-Apple) all’Ifa di Berlino ha mostrato ben 3 modelli fullscreen: View, View Plus e View Xl (da 5.7 a 6 pollici, prezzi da 200 euro).

Anche la cinese Huawei sarà della partita: il 16 ottobre mostrerà i nuovi maxi-smartphone Mate 10. Una versione dovrebbe avere, dicono i rumor online, un frontale a tutto schermo. Su questi modelli debutterà il sistema di intelligen­za artificial­e basato su una Neural Processing Unit, un modulo di calcolo che affianca il processore, velocizzan­do il dispositiv­o e riducendo l’impatto sulla batteria.

Tutti in pista per le luci di Natale, quelle che, come ogni anno, accendono la voglia degli italiani di cambiare smartphone.

Il telefono del riscatto Oggi esce Samsung Galaxy Note 8, phablet successore del modello ritirato dal mercato Proporzion­i Il rapporto del display del primo iPhone era 3:2. Oggi l’altezza è il doppio della lunghezza

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