Italia, Portogallo, Europa: tutti i volti di Antonio Tabucchi
Intellettuale «europeo», tra i più significativi autori del secondo Novecento e nomade «notturno», che dalla Toscana sposa quella che diventerà la sua vera patria (letteraria e di vita), il Portogallo, Antonio Tabucchi (1943-2012) ha lasciato in eredità al mondo contemporaneo non uno, ma tanti volti. A Milano, una due giorni a lui dedicata, li immagina, li ricorda, li celebra: domani e domenica, cinque anni dopo la morte (il 25 marzo 2012 a Lisbona), alla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (sala Polifunzionale, ingresso libero) si svolge Viva Tabucchi!. Diciotto ospiti italiani e internazionali incontreranno il pubblico in undici appuntamenti, in questa rassegna a lui dedicata.
Esperto di letteratura portoghese, in particolare dell’opera di Fernando Pessoa (18881935), del quale ha curato l’intera edizione italiana degli scritti, e del brasiliano Carlos Drummond de Andrade (19021987), di cui invece ha tradotto le poesie, Tabucchi lascia oltre trenta libri suoi, fra romanzi, saggi e racconti, e una produzione letteraria trasposta in più di quaranta lingue.
Domani alle 18.15, dopo i saluti di Carlo Feltrinelli, aprirà l’evento Stefano Benni (18.30) che leggerà passi scelti dell’au- tore di Sostiene Pereira, mentre Davide Benati, Paolo Mauri e Ranieri Polese (ore 19) sposteranno il dialogo intorno all’«officina Tabucchi»: il cinema, l’arte, l’impegno civile. Tutti temi cari al suo universo. Al termine della giornata (ore 21), la proiezione de Il filo dell’orizzonte, film di Fernando Lopes tratto dall’omonimo romanzo.
Domenica alle 11.30 Paolo Di Paolo disegnerà la «mappa europea» sparsa nell’opera di Tabucchi, mentre una tavola rotonda con Adrien Bosc, Paolo Cognetti, Lisa McInerney e Alessandro Mari affronterà il tema dell’eredità letteraria trasmessa dallo scrittore alle nuove generazioni di autori europei. Il pomeriggio è dedicato ai ragazzi con un laboratorio (ore 16.30), seguito alle 18 dall’intervento del romanziere francese Bernard Comment — traduttore e amico di Tabucchi — con un incontro incentrato su Tristano muore (Feltrinelli), mentre alle 18.30 è la volta dell’incontro con l’editore spagnolo di Tabucchi, Jorge Herralde. Esuli come noi è il titolo dell’ultimo dibattito, quello tra Norman Manea e Andrea Bajani. Chiude la rassegna (ore 21) la proiezione di un estratto (in anteprima) del documentario Se di tutto resta un poco. Sulle tracce di Antonio Tabucchi, di Matteo Garzi, Diego Perucci e Samuele Mancini.