La Lazio completa il tris rimonta vincente in Olanda
Per essere uno che non capisce una parola di quello che dicono allenatori e compagni («Non ho un traduttore, parlo con Rodriguez e Montolivo che sanno il tedesco» aveva confidato candidamente a Roma domenica sera) Hakan Calhanoglu, turco di Germania, ha trovato un modo piuttosto efficace per farsi intendere: un fitto dialogo con Kalinic (bravo a conquistarsi palla a centrocampo) finisce con il suo primo gol in maglia rossonera (un destro all’incrocio) che zittisce subito l’ex Prater di Vienna, neanche il tempo di stringersi nei piumini e godersi quest’inizio di Europa League battuto da pioggia e vento; un’altra entrata dal tempismo perfetto a centrocampo dà il la dopo 10 minuti allo show di André Silva, bravo a non finire in fuorigioco, che batte una prima volta (alla fine saranno tre) il portiere dell’Austria Vienna Hadzikic. Hakan però si ripete: nuova imbeccata per (Getty Images)
L’uomo dei 3-2 è il giovane Murgia, 21 anni compiuti da poco: un mese fa ha dato la Supercoppa alla Lazio piegando la Juve, alla prima europea completa la rimonta biancoceleste contro il Vitesse. Ma a decidere la partita è Inzaghi, che a un certo punto capisce di dover mandare in campo i titolari perché quasi tutti rincalzi ai quali si è affidato non sono all’altezza. Rispetto al trionfo con il Milan aveva cambiato 7 uomini: troppi. Così, chiuso in svantaggio il primo tempo, toglie Luiz Felipe (un ragazzino che nella scorsa stagione faceva la panchina a Salerno), mette dentro Immobile e passa a un mai visto 4-3-1-2.
La partita si ribalta: Parolo pareggia, gli olandesi tornano in vantaggio (Rashica è un’iradiddio sulla destra), ma ci pensano lo stesso centravanti della Nazionale e appunto Murgia a decidere la gara.