«Chi si impegna va pagato In tanti nel Movimento schiacciano solo i bottoni»
Massimo Artini, che ne dice di questa conferenza stampa dei suoi ex colleghi 5 Stelle?
«Eh, ho visto. È una boutade, una cosa ridicola».
Perché?
«Ma perché alla fine la pensione se la prenderanno lo stesso. Tra 22 anni chi andrà a controllare se non incassano la pensione?».
Ma loro chiedono ai presidenti delle Camere di intervenire e accettare subito il loro atto di rinuncia.
«Ecco, appunto, incredibile. Questo è un atto di offesa all’intelligenza degli italiani».
Addirittura. Non sarà che è avvelenato con loro dopo l’espulsione?
«Guardi, sono cinque anni che questi sono nell’ufficio di presidenza. Se davvero hanno lavorato in maniera scrupolosa, com’è possibile che non siano riusciti a fare un passaggio serio su questo? Hanno 90 parlamentari e ne discutono solo a fine legislatura. Sembra quasi fatto apposta. A pensar male, come diceva Andreotti, si fa peccato, ma spesso si azzecca».
Ci hanno provato invano, dicono. Ma lei è d’accordo sul contenuto, al di là della forma?
«Su questo c’è da fare un ragionamento serio».
Facciamolo.
«È indubbiamente vero che quattro anni sono un passaggio estremamente veloce per avere una pensione. Ed effettivamente i contributi versati sono pochini per avere una pensione».
C’è un ma?
«C’è una valutazione da fare sull’impegno in politica».
Sta dicendo che il politico fa un lavoro particolare e quindi va pagato di più?
«Sto dicendo che se uno il parlamentare lo fa bene, allora deve essere messo in grado di farlo. E quindi, per esempio, deve poter pagare i suoi collaboratori, che sono necessari e che sono una spesa importante. Ma se invece, come tanti miei ex colleghi 5 Stelle, si fa il parlamentare solo per schiacciare un bottone, allora non servono questi soldi e lo stipendio è esagerato».
Ma i parlamentari sono o no dei privilegiati?
«Ci sono dei privilegi e vanno eliminati. Ma questa per i 5 Stelle ormai è diventata l’unica battaglia. Tra l’altro, ricordo che noi fuoriusciti finiti dentro Alternativa libera continuiamo a restituire una quota, come i 5 Stelle».
Con le note spese?
«No, non ci ingrulliamo sul centesimo. Ma la media di restituzione è uguale alla loro: siamo sui 2.000-2.500 euro al mese».