Corriere della Sera

Salvini sfida i giudici e fa ricorso Il procurator­e: tutelato il Parlamento

Renzi: non dirò più che rubano se smettono. Grasso: sentenze, non politica

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«Abbiamo il massimo rispetto per la Lega e per tutti i partiti ma noi non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzio­ne, anzi abbiamo agito a tutela del Parlamento che si è costituito parte civile». Francesco Cozzi, procurator­e di Genova, non si fa tirar dentro le polemiche scoppiate dopo la decisione del Tribunale di sequestrar­e 48 milioni di euro dai conti correnti della Lega. «I proriunirà milioni è l’entità dei rimborsi elettorali della Lega investiti dal tesoriere Belsito in Paesi stranieri cessi che questo ufficio manda avanti — aggiunge — dimostrano che non si guarda in faccia a nessuno e, tantomeno, a nessun colore politico». E l’Anm respinge «le insinuazio­ni».

Matteo Salvini ieri ha avuto una lunga riunione con i legali. Al termine del vertice, ha annunciato un ricorso per ottenere al più presto lo sblocco dei conti del partito: «La Lega non si ferma. Già lunedì in via Bellerio si un Consiglio federale di emergenza». Sul merito la posizione rimane ferma: «È una situazione surreale senza precedenti nella storia italiana».

Ma la polemica infuria. Per il presidente del Senato Piero Grasso il problema «trascende la politica. Qui si tratta di eseguire le sentenze della magistratu­ra». L’affondo più duro è del segretario dem Matteo Renzi: «La Lega smetta di rubare, io

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