Corriere della Sera

Mini-laboratori e manuali online Bin Laden Jr prova a unire i terroristi

Il figlio di Osama diffonde un audio e punta a un asse tra Al Qaeda e Stato Islamico

- Paola De Carolis

e il trasferime­nto con parte della famiglia in Iran, dove è messo sotto sorveglian­za dai pasdaran. Un esilio durante il quale accresce i contatti con importanti figure del movimento, i suoi tutori.

Nel 2010 torna libero grazie ad uno scambio di prigionier­i e probabilme­nte finisce nell’area tribale pachistana: il suo progetto è di raggiunger­e il genitore ad Abbottabad. Non fa a tempo. I Navy Seals uccidono Osama e per Hamza si apre — forse — la strada che dovrà portarlo ad unificare le molte anime dell’islamismo radicale.

In un intervento sempre sul web ha indicato i nemici in ordine di priorità: chi offende l’Islam, come i giornalist­i di Charlie Hebdo; gli ebrei; gli Usa e la Nato; infine la Russia. Poi un appello rivolto ai lupi solitari presenti in Occidente. Ma la sua preoccupaz­ione maggiore — ribadita anche nell’audio di due giorni fa — è la Siria: i musulmani si alleino per aiutare la rivolta contro un complotto che mette insieme «crociati», sciiti e russi.

È interessan­te rilevare come Hamza non abbia preso posizione contro lo Stato Islamico. Proprio perché vuole ricompatta­re i ranghi. È attento, però, a non scoprirsi: tanto è vero che di lui non esistono foto recenti. di Satana. In Francia hanno arrestato numerosi sospetti che avevano messo a punto la miscela esplosiva quanto instabile. Il nucleo di Barcellona ne aveva prodotto cento chili.

È evidente che il solo ricorso ai veicoli-ariete non soddisfa più i criminali. Per fortuna ci sono dei controlli sul materiale e non tutti sono dei profession­isti, anche se c’è il timore che riescano a colmare il gap tecnico.

Gli indizi Nella bomba di Londra c’erano lucine natalizie, come in quella del 2013 a Boston

Il secondo punto è quello dei target. I soldati sono vittime di aggression­i, oltre a difendere i siti devono badare a loro stessi. Non mancano i dubbi sull’efficacia del loro impiego, costoso e con impatto sui programmi.

Sono stati addestrati a far la guerra e non a svolgere compiti di polizia.

Certo trasmetton­o un segnale di sicurezza, però questo li espone.

In tanti sono convinti che servirebbe­ro più agenti lasciando all’esercito altri compiti.

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