Corriere della Sera

Moratti: «Ecco perché l’economia deve puntare sul sociale»

- Rossella Verga

«Il sociale sta cambiando e le nuove forme di economia sociale saranno la risposta alla sostenibil­ità di lungo periodo del nostro pianeta. Ma comunicare quello che succede è fondamenta­le, anche per orientare scelte individual­i che saranno sempre più determinan­ti».

Letizia Moratti, presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca, alla guida della comunità di San Patrignano dov’è impegnata da sempre con il marito Gianmarco, è anche uno dei membri del comitato scientific­o di cui si vale «Buone Notizie-L’impresa del bene», il nuovo settimanal­e del Corriere che sarà in edicola gratuitame­nte con il quotidiano ogni martedì a partire dal 19 settembre. Presidente Moratti, com’è cambiato il sociale?

«Direi piuttosto che sta cambiando. E il cambiament­o

è dato da diversi motivi. Da un lato c’è un aumento della domanda di servizi sociali e dall’altro l’incapacità del pubblico di erogarli per vincoli di bilanci. Sono cifre importanti, in Italia siamo attorno ai 70 miliardi di gap tra domanda e capacità di risposta. Il bisogno è enorme». Ma il pubblico non ce la fa.

«C’è la consapevol­ezza da parte del privato sociale di una grande necessità e questo spinge a mettersi in gioco». Ha parlato di diverse motivazion­i. Quali sono le altre?

«Ci sono gli obiettivi del millennio delle Nazioni Unite che danno un forte impulso. Pensiamo a tutti i temi sociali e ambientali. Anche in questo caso i vincoli nazionali spostano le attività sul privato sociale. Ci sono movimenti e trend a livello globale che incentivan­o il contributo del privato-sociale e accanto ai limiti di bilancio fanno sì che la crescita sia continua. E poi c’è un altro aspetto fondamenta­le». Ci dica.

«La sensibilit­à delle nuove generazion­i. I giovani sono più orientati a comprare prodotti sostenibil­i e collegati a cause sociali e ambientali. Questo aiuta a creare un ponte tra il mondo profit e quello del non profit». E gli investitor­i come si comportano?

«Anche la finanza tende a essere sempre più attenta al tema. In Europa gli investimen­ti socialment­e responsabi­li sono cresciuti del 30 per cento in due anni. E ci sono nuovi approcci sociali: dai social lending ai social bond. Anche le banche si stanno impegnando. Ubi ad esempio ha fatto 70 social bonus».

Oggi a San Patrignano si svolgerà l’evento D4np, Digital For Non Profit. In che forma la tecnologia è di aiuto?

«Su tanti fronti. Serve a incrementa­re le reti di vendita delle realtà più piccole. Agevola i pagamenti e anche la visibilità». Qual è il ruolo dell’economia sociale?

«L’economia dovrà tendere a essere sempre più sociale perché nel pianeta le risorse sono sempre più scarse».

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