Corriere della Sera

PERCHÉ LA COLPA NON È TUTTA DI JOVANOTTI

- Di Antonella Baccaro

«Caro Lorenzo, sappi che ti ritengo in parte responsabi­le del fatto che io non sia ancora diventata nonna. C’è un’intera generazion­e di giovani donne che, da anni, crede ciecamente a quanto scrivi nelle tue canzoni». E non si sposa. Care single, eccovi servite. Se non sentivate già sul collo il fiato del tempo del passa, il ticchettio dell’orologio biologico che vi assilla, ecco qua la mamma che si «accolla». Con una lettera su Facebook indirizzat­a a Jovanotti, la signora Anna mette il dito nella piaga: c’è tutta «una schiera di ragazze che da tutta la vita apre la finestra con la speranza di trovare una trave appesa al cielo con seduto sopra un ragazzo che canta loro una serenata». E invece? Invece «l’uomo perfetto non esiste... bisogna essere consapevol­i che avere qualche difettino fa di noi persone più interessan­ti perché la perfezione è solo una grande noia».

Sante parole, signora Anna, senonché il problema è più serio di quanto non pensi. Ma forse non sta nei termini ironici in cui lo descrive. Le ragazze di oggi non aspettano più il «principe azzurro», quello lo avrà atteso la sua generazion­e per poi scoprire che, a causa dell’impossibil­ità di mantenersi autonomame­nte, si doveva abbozzare. Massimo rispetto per queste coppie che hanno affrontato la vita insieme con sano realismo.

Ora però lei e le mamme della sua generazion­e avete insegnato alle figlie che il primo obiettivo nella vita è essere autonome: non cercarsi un marito che le mantenga, ma magari uno di cui essere innamorate. Ecco qui, signora Anna, la prima mistificaz­ione: lasciar credere a queste ragazze che nel futuro avrebbero avuto un lavoro abbastanza stabile da consentire loro di sottrarsi al matrimonio di convenienz­a. Per poi ritrovarsi con una bella occupazion­e precaria o con un part time, uno di quei lavori che gonfiano le statistich­e del lavoro femminile che così pare in crescita...

Cara signora Anna, se permette, è questa la beffa maggiore. Provi a indirizzar­e la lettera a chi si dovrebbe occupare di dare un futuro alle ragazze. Vediamo se le rispondono.

La lettera aperta di Anna e la «maledizion­e» del principe azzurro

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