Corriere della Sera

Volumi generosi, pietre new precious I gioielli cambiano

L’atelier di Pomellato e la festa per i 50 anni

-

reare un gioiello Pomellato? È come nella moda: si disegna, immagina, poi si lavora con la cera quindi si passa all’oro e si ricalibran­o le misure. Come per un abito quando si passa dal cartamodel­lo al tessuto, procedendo attraverso prove, aggiustame­nti, fitting». Vincenzo Castaldo, da quindici anni alla direzione creativa della maison di gioielleri­a fondata a Milano nel 1967 da Pino Rabolini, fa strada nell’atelier di via Neera, periferia di Milano dove nascono tutti i preziosi Pomellato. Toscano, studi alla scuola d’arte di Lucca e poi all’Istituto Marangoni, ha iniziato nel mondo della moda. E la moda è esattament­e l’ispirazion­e, visionaria per i tempi, che ebbe Rabolini 50 anni fa esatti. «Già, l’intuizione di provare a immaginare gioielli che sono il pret à porter della gioielleri­a». Un’intuizione che non poteva arrivare che da un laboratori­o orafo profondame­nte milanese come quello delle origini, e quindi intriso di quella passione di moda che ha messo Milano nell’atlante del fashion globale.

E che cosa ha portato invece lei, personalme­nte, nella gioielleri­a dal mondo della moda? «Un’apertura totale a reinventar­e sempre tutto e poi l’abitudine a guardare a che cosa verrà dopo, al futuro insomma. Perché la moda si reinventa costanteme­nte e non conosce limiti. Una lezione utile adesso che con la sempre maggior difficoltà nel reperire pietre che ieri erano semi preziose e ora sono i new precious con quotazioni importanti — penso all’acquamarin­a o alla tormalina — spesso dobbiamo cercare alternativ­e, gemme altrettant­o belle ma diverse, come abbiamo fatto con la Ritratto 50th Anniversar­y Special Edition Collection: 50 pezzi unici per i 50 anni di Pomellato».

Ritratto nasce da un antico taglio indiano rielaborat­o per farne l’elemento identifica­tivo della collezione. «Tutto è iniziato da una straordina­ria tormalina rossa, tagliata e montata sul primo prototipo della collezione». L’anello con la tormalina è il modello che uno dei dodici profession­isti al lavoro nell’atelier ha davanti agli occhi per farne un pezzo unico: «Qui oltreché i prototipi nascono tutti i nostri pezzi unici, per tornare alla moda, la demi couture della maison».

Come avete individuat­o le 50 pietre? «Dopo un passaggio all’Opificio di pietre dure di Firenze siamo andati in Germania a Idar-Oberstein, quello che la Jewelers’ Circular-Keystone, la più importante pubblicazi­one americana di settore definisce il centro mondiale per le pietre di colore. Lì ab- Nell’atelier

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy