Accorciata, asciugata, più moderna La nuova giacca un petto e mezzo
Resta la doppia abbottonatura, riviste le proporzioni. L’idea di Cucinelli
equazione è rimasta identica: due, se ne hai sei o quattro; nel caso siano due, basta uno. Sono i bottoni da allacciare, rispetto a quelli applicati, su una giacca doppiopetto. Alcuni maschi impavidi (rari) hanno proposto soluzioni inattese: allacciare solo il bottone in basso. Qui siamo di fronte all’avanguardia pura. L’arte del tenersi abbottonati, il doppiopetto, oggi però deve confrontarsi con la sua nuova identità. Se decidi di indossarlo, devi essere consapevole che di petti ne acquisti due ma ne indosserai solo «uno e mezzo», crisi economica e risparmio sui tessuti non c’entrano. Scelta di stile. Considerato sinonimo di maschio molto formale e «ingessato», il doppiopetto tradizionale una volta acquistato andava ritoccato sul punto vita; consigliato a fisici non avvezzi al fitness: quanti doppiopetto si son visti sugli industriali del boom economico. Ma anche dopo. Giacche lunghe, revers molto ampi: ne sono transitati e continuano a transitare nei palazzi capitolini del potere. Ma in passato era l’unica alternativa al classico blazer a un petto. Poi la svolta. Circa quindici anni fa Brunello Cucinelli, alla ricerca di una nuova estetica maschile, focalizzata sull’incontro tra mondi, formale e luxury leisure, cambia identità al doppio petto. Lungimirante. «Giacca da sempre sinonimo di eleganza (la famiglia reale inglese ne è sempre stata e continua essere il portabandiera, dal principe Carlo al figlio William, ndr) aveva le potenzialità per diventare un nuovo classico. Ma an- dava riletta. Trasformata. L’ho accorciata e asciugata nelle proporzioni e la doppia abbottonatura è rimasta, ma trasferita su un petto e mezzo, capace di valorizzare la figura maschile — spiega Cucinelli —. Un capo così formale è invece diventato perfetto per il guardaroba di più generazioni e tipologie».
L’ascendenza all’uniforme militare è andata stemperandosi, come le reminiscenze ai completi «leccati» dei gangster Usa anni Venti e Trenta o a quelli dalle spalle spaziali anni Ottanta e Novanta.
Sulle passerelle maschili recenti sia estive sia invernali, il petto e mezzo è tra gli imperdibili del guardaroba. Denominatore comune valorizzare il punto vita e, ammiccando, il «punto gluteo». Doppiopetto rivisitato pure per cappotti e tuxedo: si gioca sui tessuti e sulle fantasie, sul mixare. La giacca del classico completo gessato, ora versione a un petto e mezzo, è perfetta abbinata al denim e alla scarpa stringata; finisce nel cassetto la cravatta e come dettaglio, una pochette nel taschino.
Ma anche nella versione petto e mezzo, imprescindibile è stare attenti all’abbottonatura. Se aiuta nel disegnare il physique du rôle, i bottoni vanno ben gestiti. Altrimenti, se si slacciano scatenano una vera guerra.