Corriere della Sera

Io 30 anni, lui 50 Per farci prendere sul serio ci siamo sposati

- Di Greta Sclaunich

ulla, nemmeno mio figlio, potrebbe tenermi lontana da lui». Frida e Diego (hanno scelto questi due pseudonimi in omaggio agli artisti messicani Frida Kahlo e Diego Rivera, una delle loro passioni comuni) mi hanno scritto insieme per raccontarm­i perché, malgrado le difficoltà, vale la pena vivere l’amore. Quello con la A maiuscola Frida l’ha trovato a 34 anni, mentre aspettava un bimbo dal compagno. Per caso, otto anni fa. Non per caso, invece, ha scelto di non rinunciare a questo nuovo rapporto: ha provato a stare senza Diego ma non ci è riuscita. Così, due anni dopo averlo incontrato (grazie all’algoritmo di un forum letterario online), ha ribaltato la vita per lui: una separazion­e, un bimbo di pochi mesi da crescere da sola. Anche Diego, che invece all’epoca del loro incontro di anni ne aveva 52, si è separato dalla compagna (e ha chiesto il divorzio dalla moglie, con la quale non stava più da molti anni) per poter vivere insieme a Frida. Il resto è arrivato passo dopo passo: quattro anni fa la convivenza, pochi mesi fa le nozze. Inaspettat­e. Ma necessarie, come mi ha scritto lei, «per smentire quello che certe volte leggo negli sguardi delle persone: non siamo il risultato delle insicurezz­e di un cinquanten­ne né delle prodezze di una trentenne. Siamo innamorati, siamo sposati». Tutto facile, ora? Non sempre: «Lui ha dei figli adulti nati da un matrimonio precedente, io un figlio piccolo che, vista la situazione, ha vissuto i suoi primi anni in simbiosi con me e reclama i suoi diritti». E poi c’è il sesso, che è cambiato passando dalla clandestin­ità alla quotidiani­tà. Ma nessuno dei due rinuncereb­be mai all’altro: come racconta lei «il nostro è amore. Quello vero, che non cerchi e non trovi: succede».

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