Il ritorno di Pirelli a Piazza Affari ChemChina primo socio con il 45%
Sul mercato fino al 40%, debutto il 4 ottobre. Ai manager un premio di 70 milioni
Si alza il velo sulla nuova Pirelli, in vista del ritorno a Piazza Affari. Ieri la Consob ha autorizzato la pubblicazione del prospetto informativo dell’offerta pubblica di vendita del gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera, che si appresta a tornare in Borsa a tre anni dal delisting. Un documento di oltre 800 pagine che contiene tutti dettagli dell’offerta e una macrofoto del gruppo dopo la separazione della parte «industrial», con cui è stata creata Prometeon.
In Borsa arriverà il 35% del capitale (che salirebbe al 40% con l’esercizio integrale della greenshoe) di Pirelli. Le azioni messe in vendita da Marco Polo, la holding controllata da ChemChina, Camfin e Rosneft, potranno essere sottoscritte a partire da lunedì prossimo 18 settembre, fino al 28, a un prezzo compreso tra 6,3 e 8,3 euro. Il prezzo definitivo verrà fissato dopo la chiusura degli ordini e il debutto è previsto per il 4 ottobre. Sulla base della forchetta di prezzo indicata, Pirelli avrà una capitalizzazione compresa tra 6,3 e 8,3 miliardi. Il marchio Pirelli è stato valutato in bilancio 2,27 miliardi di euro.
Con l’Ipo si conclude di fatto il riassetto avviato tre anni fa con l’arrivo di ChemChina. Dopo la scissione della parte «Industrial» Pirelli è stata trasformata in una «pure consumer tyre company» con un business tutto focalizzato sui segmenti «premium» e «prestige» ad alta redditività. Il piano triennale predisposto per la quotazione indica un obbiettivo di crescita nel segmento «New Premium» tre volte superiore a quella media del mercato dei pneumatici e un aumento medio dei ricavi del 9% l’anno.
Le azioni collocate saranno vendute da Marco Polo, che incasserà una cifra compresa tra 2,5 e 3,3 miliardi, gran parte dei quali destinati a ChemChina che resterà primo socio anche dopo l’Ipo, con una quota compresa tra il 46% e il 45% più un’azione, a seconda del capitale collocato (35% o 40%). Camfin, la holding che raccoglie gli interessi di Tronchetti e degli altri azionisti italiani, deterrà invece una partecipazione compresa tra l’11,7% e 10,1%, mentre Long Term Investment (Rosneft) avrà tra il 6,6% e il 4,9% di Pirelli. Le azioni saranno possedute in modo diretto poiché Marco Polo è destinata allo scioglimento una volta che sarà completata l’Ipo. Le azioni tuttavia resteranno vincolate per un periodo variabile tra i 180 giorni indicati per Rosneft ai 360 previsti per ChemChina e Camfin.
Il prospetto conferma la centralità del management nel piano di quotazione, con una serie di incentivi a lungo termine. È previsto anche un premio, «special awards», per il successo della quotazione. L’assegnazione è legata al raggiungimento da parte di Pirelli di un determinato valore al momento dell’Ipo e il premio è destinato a 26 manager «ritenuti determinanti per il conseguimento degli obiettivi strategici di sviluppo del business e in particolare per la quotazione di Pirelli» è spiegato nel prospetto. A Tronchetti, che manterrà la carica di vicepresidente esecutivo e amministratore delegato, sarà destinato il 25% del bonus totale, al netto del costo aziendale. Se la capitalizzazione raggiunta da Pirelli alla quotazione fosse di 7,3 miliardi (media tra i valori la forchetta indicata dalla società) Tronchetti incasserebbe circa 25 milioni di euro.