Ghosn: avanti l’integrazione Renault-Nissan e Mitsubishi
Carlos Ghosn, presidente dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi, si è preso la scena, nonostante l’assenza al salone di Francoforte: ieri mattina alle 8 ha convocato una conferenza stampa per presentare i programmi del suo gruppo, sino al 2022. Vede alla grande, vuole vendere 14 milioni di vetture, una crescita del 40%, al termine dei prossimi sei anni che dovrebbero rappresentare 240 miliardi di dollari di fatturato. I tre marchi, nel 2016, hanno immatricolato, in duecento Paesi, circa 10 milioni di veicoli, quest’anno dovrebbero arrivare a 10,5 milioni, portando la triade in testa alla classifica dei costruttori. L’alleanza franco-giapponese dovrebbe raddoppiare le sue energie assicurando un risparmio di 10 miliardi di euro ( nel 2016 erano stati circa 5 miliardi), sempre nello stesso periodo. «Disponiamo — ha sottolineato Ghosn, confermando che rimarrà a capo dell’alleanza — di tre imprese che operano con l’efficacia di una sola».
È prevista un’accelerazione che consentirà di spartire i motori e le piattaforme, in particolare nei segmenti dedicati alle city car (quattro architetture comuni per produrre 9 milioni di veicoli) e alle auto elettriche che, sempre entro il 2022, si arricchiranno di 12 nuovi modelli. Ghosn ha precisato che «più del 20% delle vendite dei tre brand saranno costituiti da auto a zero emissioni», includendo in questa percentuale anche le ibride (carburante-elettrico).
Non è finita, l’alleanza vuole sviluppare 40 veicoli a guida autonoma, per diventare «un operatore di servizi di mobilità per rispondere alla domanda di vetture robotizzate». Il tutto nell’assoluto rispetto dell’identità dei tre marchi.
Ieri, infine, è stato presentato anche il nuovo logo dell’alleanza francogiapponese: si tratta dell’unione di una linea che si intreccia, cambiando sfumatura, e che simboleggia le ambizioni e il rafforzamento delle convergenze e cooperazioni tra le tre componenti.