Sui «low cost» verso gli Usa il modello Norwegian: accordo con i sindacati

Più soldi e più garanzie previdenziali e sanitarie. Ecco i contenuti del contratto integrativo per i 100 lavoratori italiani della compagnia aerea Norwegian (che stanno per raddoppiare e comunque avranno Roma come base). L’accordo, dopo una lunga trattativa, è stato siglato dai vertici della piccola aviolinea low fare («basse tariffe») con i sindacati Fit Cisl e Uiltrasporti. Tra i punti salienti dell’intesa sui dipendenti dell’azienda, che nei prossimi mesi lancerà i voli dal vecchio continente verso gli Usa a prezzi stracciati, non solo viene garantito lo stipendio e il pagamento integrale delle ferie (un sogno per i dipendenti di una low cost) come prevede il contratto nazionale di categoria, ma anche un minimo di ore volate in busta paga (65 al mese). Previsto anche un rimborso dei pasti per chi è in trasferta fuori dall’Italia («over night») di 75 euro al giorno (i colleghi di Alitalia hanno un rimborso di 42 euro al giorno). Norwegian è inoltre la prima azienda straniera a avere aderito alla cassa mutua dedicata all’assistenza sanitaria ai piloti italiani. L’azienda norvegese ha pure aderito al fondo previdenziale integrativo per piloti e assistenti di volo: fino a oggi solo Easyjet aveva accettato di partecipare a questo fondo (ma solo per i piloti). Soddisfatti i sindacati: «Questo accordo prevede importanti risultati normativi e economici, superiori anche al contratto collettivo - ricorda Ivan Viglietti, pilota e coordinatore nazionale della Uiltrasporti - e protegge il mercato italiano del trasporto aereo dal dumping sociale e salariale che abbassa i livelli professionali e di sicurezza necessari al settore, introducendo regole e tutele». Parole condivise da Emiliano Fiorentino della Fit Cisl: «Il contratto tutela i lavoratori e rispetta le regole e le leggi italiane: speriamo che questo modello venga seguito anche da altre compagnie. Il dialogo con i sindacati è un valore aggiunto».