Alitalia, la spinta di Lufthansa Ryanair accelera sullo spezzatino
Offerte vincolanti entro il 2 ottobre. Il nodo del personale in esubero
Lufthansa, Etihad, Delta, Ryanair e Easyjet, oltre a qualche fondo di investimento: salvo sorprese, sarà tra questi nomi che uscirà l’acquirente di Alitalia (ma potrebbero essere anche due se la ex compagnia di bandiera non troverà un compratore per tutti gli asset).
Alla mezzanotte di ieri è scaduto il termine per presentare le «manifestazioni di interesse». I commissari nominati dal governo, Luigi Gubitosi, Stefano Paleari e Enrico Laghi, tra una decina di giorni comunicheranno agli interessati di poter accedere alla «data room» per continuare a verificare i conti di Alitalia e avere così un quadro preciso della situazione, non solo dal punto di vista finanziario. Così i potenziali acquirenti entro il 2 ottobre potranno presentare le «offerte vincolanti» ai commissari. Poi ci sarà tempo fino al 5 novembre per limare i dettagli e perfezionare le offerte.
A quel punto i commissari dovranno scegliere la o le proposte migliori da presentare al governo perché il bando contempla due strade: la vendita in blocco di tutta la compagnia oppure l’acquisto di uno dei due lotti («Aviation» fatto da aerei, rotte e manutenzione e «Handling» cioè i servizi aeroportuali»). Di certo il prezzo di acquisto sarà importante, ma non fondamentale visto che il governo, oltre che i sindacati, vorrebbero che i futuri proprietari rilanciassero l’Alitalia con un robusto piano industriale senza ovviamente trascurare il mantenimento dei livelli occupazionali: il rischio di esuberi tra il personale, però, è alto soprattutto in riferimento ai servizi a terra. Lo step successivo sarà la firma del contratto di vendita che sarà sottoposto all’approvazione dell’Antitrust Ue (che impiega da 2 a 4 mesi): a conti fatti, il passaggio di consegne con il nuovo proprietario potrebbe avvenire tra circa 6-9 mesi. Airbus, secondo lo Evening Standard, potrebbe ricevere una multa di un miliardo di sterline a seguito di indagini sull’utilizzo di intermediari di vendita. Ma le indagini potrebbero durare anni