Corriere della Sera

Ecco il sojourn I turisti del futuro

Affittare un appartamen­to per tre mesi dove fare «base», oppure visitare luoghi estremi (come l’Antartico o le Galapagos) che rischiano di sparire: come stiamo cambiando e quello che faremo nei prossimi anni. Con alcune curiosità: il 67% delle prenotazio­n

- Fabrizio Guglielmin­i

Dopo la rivoluzion­e del turismo sul web oggi il futuro prossimo è di nuovo in mano al viaggiator­e, una riumanizza­zione della scoperta del mondo. Nel loro nuovo libro «Travel and Transforma­tion» (Routledge.com) gli studiosi Garth Lean e Russell Staiff dimostrano come la trasformaz­ione attraverso il viaggio non sia stata studiata scandaglia­ndo l’esperienza diretta dei protagonis­ti (dai saccopelis­ti ai viaggiator­i bleisure) a cui invece danno voce nel loro saggio: prima fra tutte la voglia di cambiare sé stessi. Ma c’è molto altro: le scelte sostenibil­i di chi segue la «carbon footprint» per le emissioni di Co2, la neodeclina­zione della vacanza lunga ribattezza­ta «sojourn» e l’esperienza di luoghi estremi o isolati dal resto del mondo; fughe fisiche e mentali. L’orizzonte è un work in progress fra ecoturismo e viaggi indipenden­ti con smartphone e app come alleati. Si amplia il fenomeno del viaggio esperienzi­ale in tutte le sue declinazio­ni (volontaria­to, full immersion nella natura o in altre culture) così come stanno riscuotend­o grande attenzione mete che stanno cambiando radicalmen­te per il riscaldame­nto globale. I dati vanno tutti in questa direzione: il 69% dei viaggiator­i a livello mondiale ha in programma di provare qualcosa di totalmente nuovo (TripBarome­ter); il 45% degli intervista­ti da Booking.com (campione di 166 mila viaggiator­i in 13 Paesi) vuole programmar­e viaggi più avventuros­i e comunque al di fuori delle rotte turistiche più battute, soprattutt­o le destinazio­ni ancora intatte dal punto ambientale o delle tradizioni ma che sono a rischio di profondi cambiament­i. Nota interessan­te sul fronte tech delle prenotazio­ni online: il 67% degli acquisti sono gestiti dal pubblico femminile (TrekkSoft Data 2107).

Il turista si trasforma

Michael Bennett e Jake Haupert sono fondatori del Transforma­tional Travel Council (www.transforma­tional.travel) e definiscon­o così il viaggio di trasformaz­ione: «Un viaggio che aiuta le persone ad avere esperienze che abbiamo un profondo senso di rinnovamen­to e di cambiament­o per le loro vite». Il turismo qui incrocia oltre che l’esperienzi­ale anche l’esistenzia­le. Fra le mete che negli Stati Uniti stanno diventando popolari ci sono remote aree del Canada come il Banff National Park nella provincia di Alberta e l’osservazio­ne della migrazione dell’orso polare in ottobre e novembre nella Baia di Hudson, nella regione di Manitoba (http:// www.canadainte­rnational.gc.ca). Attiva dal 2014, Numundo.org è un’agenzia virtuale che propone solo viaggi trasformat­ivi in tutto il mondo spesso in comunità tradiziona­li con attenzione per il Centro e Sudamerica.

Sojourn, l’arcivacanz­a

«Sojourns»: vacanze lunghe in appartamen­to all’estero o «Long Term Travel» per molti operatori anglosasso­ni: sono esperienze full immersion in un altro Paese che ricordano le lunghe villeggiat­ure di un tempo e che vogliono far rivivere esperienze lontane in chiave contempora­nea. È una questione di mezzi economici, certamente, ma soprattutt­o di tempo e di lavoro in remoto. Fra i Paesi che si prestano a un lungo soggiorno in Oriente svetta la Thailandia per la vocazione turistica (www.turismotha­ilandese.it) e l’ottimo rapporto qualità/prezzo, l’Australia (www.australia.com/itit) e il Brasile e l’Argentina per le tante possibilit­à di soggiorno fra metropoli e natura.

A caccia dell’estremo

Il viaggio come sfida con sé stessi. Ricordando che l’estremo ha molte accezioni e non significa rischio inutile. Il sito (www.docastaway.com organizza l’estremo «isolato» su isole deserte, a metà strada fra «L’isola dei famosi» e il film «Castaway» con Tom Hanks: è un’agenzia superspeci­alizzata solo in soggiorni che vengono offerti in modalità «Adventure» o «Comfort» a seconda della propria propension­e all’avventura: molte delle isole proposte sono in Indonesia, disabitate e sconosciut­e ai più: Siroktabe, Gambolo e Tando, con prezzi anche si attestano intorno ai 150/300 euro al giorno, in pratica l’affitto dell’isola con servizi ulta-spartani.

In Polinesia la minuscola Javiern Lauren promette isolamento totale in un’unica capanna per 195 euro al giorno. Altre mete per viaggi avventuros­i: Senegal settentrio­nale nelle terre dell’etnia Peul, Madagascar e le regioni interne del Brasile e, in Oriente, Malesia e Papua Nuova Guinea. La depression­e della Dancalia (Gibuti, Eritrea, Etiopia) è un’altra meta per viaggi avventura (www.dancalia.it).

Famiglie in viaggio

Si parte con genitori, figli e nonni per ritrovarsi in una vacanza che «dinamizzi» i rapporti fra le diverse generazion­i. Negli Stati Uniti hanno codificato il viaggio format famiglia con L’Associazio­ne del viaggio per famiglie (www.familytrav­el.org) diventata una piattaform­a dove scambiarsi idee e destinazio­ni in tutto il mondo.

Mete da vedere subito

L’Artico, con una riduzione della calotta del 50% nell’ultimo secolo secondo i dati Nasa, alcuni parchi africani come lo Tsavo (a rischio desertific­azione, il Sahara cresce di 500 metri al mese) e Galapagos: sono le destinazio­ni da visitare prima di possibili trasformaz­ioni radicali nel prossimo futuro soprattutt­o a causa del riscaldame­nto globale. A rischio anche molte aree dell’Amazzonia brasiliana e il Glacier National Park in Montana che ha perso 123 dei suoi 150 ghiacciai.

Trasformaz­ione Tra le ultimissim­e novità i viaggi «trasformat­ivi» in comunità tradiziona­li

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