Corriere della Sera

L’uomo della denuncia «Raccontand­o tutto ho fatto la mia parte»

Le parole del ricercator­e Philip Laroma Jezzi

- di Marco Gasperetti

Il ricercator­e da cui tutto è iniziato si chiama Philip Laroma Jezzi, 49 anni, padre italiano, madre inglese, e lavora al dipartimen­to di Scienze Giuridiche all’università di Firenze. È stato lui, con la sua denuncia e le sue registrazi­oni con il telefonino, a far scattare l’inchiesta, gli arresti e le raffiche di avvisi di garanzia.

Professore, come va?

«Professore? Non scherziamo, sono e resto un ricercator­e e dunque un dottore».

E a lui che hanno chiesto di ritirarsi da un concorso per diventare professore: ha rifiutato e ha deciso che era arrivato il momento di denunciare. Da anni è considerat­o uno dei migliori tributaris­ti fiorentini, già tra gli allievi di Pasquale Russo, luminare dell’università di Firenze che oggi appare nel registro degli indagati. Nello studio di Laroma Jezzi hanno iniziato il praticanta­to da avvocato la ministra Maria Elena Boschi e il tesoriere del Pd Francesco Bonifazi. Lo troviamo mentre sta aspettando i figli davanti a scuola.

Dottor Laroma Jezzi, tutto inizia da lei. E sembra il classico vaso di Pandora. Crede ci saranno sviluppi?

«Guardi, la ringrazio per il suo interessam­ento ma oggi preferisco non parlare».

Qualche suo collega dice che lei è stato molto coraggioso...

«Ho raccontato tutto a investigat­ori e magistrati, ho fornito loro le prove sulle mie affermazio­ni e adesso mi voglio mettere da parte perché ho trovato persone straordina­rie che stanno ancora lavorando e parlare adesso ai giornali mi sembrerebb­e di fare loro un torto. Eventualme­nte ci sarà tempo».

Pochi mesi fa una ricercatri­ce dell’ateneo di Pisa ha denunciato presunte irregolari­tà in un concorso per diventare prof. Conosce il caso?

«Sì, l’ho seguito con interesse sui giornali, anche se mi sembra diverso da questa inchiesta».

La sua collega ha detto di voler fare la sua battaglia perché legalità e trasparenz­a siano imprescind­ibili nei concorsi pubblici...

«Io ho fatto la mia parte. Ho raccontato tutto a investigat­ori e magistrati. E adesso preferisco non parlare».

Ed effettivam­ente il dottor Laroma Jezzi, che amici e colleghi descrivono come un infaticabi­le studioso e uomo dalla schiena perennemen­te dritta, ne ha raccontate molte nella sua denuncia. Tra queste c’è il colloquio (che ha registrato con lo smartphone) con uno dei professori inquisiti che gli chiedevano di ritirarsi dal concorso. «Smetti di fare l’inglese e fai l’italiano», perché se fai ricorso «ti giochi la carriera».

Professore? Non scherziamo, sono e resto un ricercator­e e dunque un dottore

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In ateneo L’avvocato e ricercator­e Philip Laroma Jezzi: è lui che ha fatto iniziare l’indagine

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