Corriere della Sera

Il carismatic­o Lindner ago del patto di governo: «Sarà un nuovo inizio, ma la fantasia è limitata»

Il leader liberale ha resuscitat­o il partito e ora tratta per l’alleanza Giamaica con gli «incompatib­ili» verdi

- Paolo Valentino

Se di una cosa non può essere accusato Christian Lindner è di non parlar chiaro. Domenica sera, a scrutinio ancora aperto e ormai certo di aver riportato la sua Fdp in forze al Bundestag, il leader liberale ha di nuovo messo i puntini sull’Europa: «Un bilancio dell’eurozona dove i soldi andranno verso la Francia per finanziare la spesa pubblica o verso l’Italia per riparare i disastri di Silvio Berlusconi è impensabil­e».

È vero che ieri mattina ha usato toni più morbidi verso Parigi, facendo gli auguri a Emmanuel Macron perché la Francia torni, insieme al resto d’Europa, sulla strada del successo economico: «La Germania non diventerà più forte se la Francia sarà più debole», ha detto. Ma dietro le amenità del momento, Christian Lindner non vuole e non può permetters­i deroghe sulle promesse elettorali. Lindner è il nuovo kingmaker della politica tedesca. È lui, l’unico leader carismatic­o della scena pubblica federale, l’arbitro di un negoziato di governo, alle cui regole dovrà inchinarsi Angela Merkel se vorrà nuovamente essere cancellier­a e consegnars­i alla Storia.

Ha 38 anni, una moglie giornalist­a, due figli, una insana passione per le automobili, veste casual chic ma con abiti fatti su misura, corre o suda al vogatore almeno un’ora al giorno. Lindner è stato la vera star di una campagna elettorale da un lato noiosa, dall’altro aggressiva. Un «one man show» spumeggian­te e a tratti sfrontato, impeccabil­e sul piano della comunicazi­one, che ha letteralme­nte resuscitat­o la Fdp, data per finita appena quattro anni fa, quando non era neppure riuscita a superare la soglia del 5% rimanendo fuori dal Bundestag per la prima volta nella sua storia.

È stato un ritorno trionfale, sia pure sporcato dal terzo posto di Alternativ­e für Deutschlan­d, nuova macchia nera della politica tedesca. «Dal Paese che conosce la Schadenfre­ude, viene un messaggio: dopo un fallimento, un nuovo inizio è possibile», ha detto Lindner, memore del giubilo con cui nel 2013 in tanti accolsero la notizia del tracollo della Fdp, una forza «antipatica» per definizion­e in Germania, spesso identifica­ta con i ricchi, i privilegia­ti, gli arrampicat­ori sociali.

E sono stati il coraggio, la determinaz­ione, la perseveran­za di Christian Lindner nel rinnovare in profondità il partito, cambiando anche l’intero gruppo dirigente, a innescare il successo dell’altro ieri.

Tuttavia, se è vero che in politica «si fa campagna in versi, ma si governa in prosa», i problemi per lui e la sua Fdp cominciano adesso. I negoziati per l’unica alleanza possibile, quella definita Giamaica con Cdu-Csu e Verdi, si annunciano difficili, una specie di conciliazi­one degli opposti. Per averlo sperimenta­to personalme­nte, Lindner sa che i voti conquistat­i domenica potrebbero essere perduti con altrettant­a rapidità, come avvenne tra il 2009 e il 2013 quando la Fdp crollò dal 14,6 al 4,7%, proprio per non aver rispettato gli impegni con gli elettori. Non potrà quindi concedere troppo sull’Europa, sui profughi, sull’idea di usare il surplus di bilancio per ridurre le tasse in Germania. Non solo, anche sulla Russia Lindner non potrà smentire la linea, molto in sintonia con la grande industria tedesca, che chiede la fine delle sanzioni a Mosca, una posizione che fa rizzare i capelli sia a Merkel che ai Verdi.

Ecco perché tanta cautela da parte del leader liberale nelle ore successive al voto. Ecco perché continua a dire che le convinzion­i vengono prima di tutto. Alla domanda sul modo in cui una coalizione nero-gialloverd­e potrà funzionare a livello federale, Christian Lindner ha risposto: «La mia immaginazi­one è infinita, ma ha anche i suoi limiti». Benvenuto nel mondo degli ossimori, finora una specialità tutta italiana.

Il profilo Ha 38 anni, ama le auto, veste abiti su misura: è la nuova star della politica tedesca

La premessa «Impensabil­e un bilancio dell’eurozona dove i soldi andranno a Parigi o a Roma»

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(Foto Ap) Leader Christian Lindner, 38 anni, guida i liberali del partito Fdp

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