Idee (opposte) per un’intesa difficile
Dal 2030 solo auto elettriche nella Ue
Per i Grüne tedeschi ambiente e clima sono i punti fermi di ogni programma. Difendono con tenacia l’accordo di Parigi sulle emissioni, vogliono che nel Paese si metta fine all’uso della lignite nella produzione di energia e propongono che dal 2030 in Germania — ma anche nella Ue — non siano più vendute nuove automobili con motore a combustione, solo elettriche. Chiedono poi che la protezione di aria, acqua e suolo sia messa in testa a ogni programma di coalizione.
Scuole, case: più attenzione al sociale
L’economia non è il punto forte dei Verdi. Preferiscono i temi sociali. Nel loro programma parlano di investimenti nelle scuole per l’infanzia e nel sistema scolastico e della formazione professionale. Propongono «case a buon mercato per tutti» e sottolineano la necessità di frenare la speculazione nei quartieri delle grandi città in via di gentrificazione, dove la ristrutturazione degli immobili per professionisti e artisti spinge via vecchi abitanti e giovani a basso reddito.
Fiducia nell’Unione (e pochi dettagli)
IGrüne sono tradizionalmente federalisti europei e tali rimangono oggi. Ciò nonostante, il loro programma elettorale sul futuro della Ue non è molto dettagliato. Sostengono che la Ue deve essere democratica ed efficiente. E che deve sapere affrontare i problemi transnazionali del clima, della fame, della povertà, della guerra e del terrorismo, della corruzione, dei rifugiati. E che deve dare, attraverso la partecipazione, una giusta forma sociale alla globalizzazione.
«Ecologisti» (ma prima viene il Pil)
Dicono di essere ecologisti e nel manifesto elettorale un capitolo è dedicato all’ambiente. All’accordo di Parigi sono favorevoli ma non vogliono che i limiti alle emissioni siano raggiunti imponendo costi all’economia e causando una contrazione del Prodotto interno lordo. Alla proposta di vendere solo auto elettriche dal 2030, che tra l’altro è stata votata dalla camera alta tedesca, il Bundesrat, sono contrari: penalizzerebbe l’industria dell’auto del Paese.
Aiuti al business dal digitale alle tasse
Il sociale non è il punto forte dei liberali. In economia hanno però un programma robusto. Privatizzazioni, ad esempio delle Poste. Digitalizzazione avanzata dell’intero Paese, per creare un ambiente favorevole al business. Liberalizzazioni nel settore dei servizi, oggi piuttosto chiuso. Riduzione delle tasse maggiore di quella prevista dall’Unione Cdu-Csu di Merkel. E maggiori investimenti nel sistema scolastico. Poi, una serie di riforme al Welfare State tedesco.
Bilancio minimo e niente Eurobond
Iliberali sono contrari a qualsiasi forma di trasferimento di risorse da un Paese all’altro all’interno della Ue. Niente Eurobond. A loro avviso, anche un bilancio comune europeo dovrebbe essere piccolo e di certo non andare a finanziare le spese, soprattutto correnti, dei governi: al massimo intervenire per sostenere riforme strutturali. Opposizione netta a un’assicurazione europea contro la disoccupazione, dati i diversi tassi di senza lavoro tra Paese e Paese.