Corriere della Sera

E Alternativ­e perde il volto moderato Petry lascia. Weidel: non ci parlava più

Scontro fra le leader. A sorpresa i nazionalis­ti si spaccano alla vigilia dell’ingresso in Parlamento

- E. Teb.

Alice Weidel DALLA NOSTRA INVIATA

Non ha nemmeno fatto in tempo a prendere posto in Parlamento (una delle incognite del nuovo Bundestag è dove siederanno) che già Alternativ­e für Deutschlan­d si spacca: a dare l’addio a sorpresa in conferenza stampa è stata quella che — almeno nominalmen­te — era la leader del partito: Frauke Petry, 42 anni, eletta con un plebiscito nelle circoscriz­ioni della Sassonia. Ieri alla conferenza stampa di AfD Petry, che è co-portavoce federale della formazione insieme a Jörg Meuthen, ha messo in atto un colpo di scena evidenteme­nte già preparato: «Non entrerò nel gruppo parlamenta­re», ha annunciato. Poi si è alzata, ha preso le sue cose e se n’è andata. Meuthen si è scusato con i giornalist­i («Non ci aveva detto cosa voleva fare») e la conferenza è continuata. «È un peccato che un talento come Petry prenda questa decisione», ha detto a caldo la neoleader de facto del partito, Alice Weidel, 38 anni: «Non vuole parlare con noi da mesi», ha aggiunto.

È uno dei paradossi di AfD che a rappresent­are la formazione e le sue guerre interne siano due donne (di cui una lesbica, con una moglie di origine straniera), quando la maggior parte dei suoi elettori, militanti ed eletti sono uomini. Dietro c’è anche una strategia precisa: rassicurar­e i moderati (AfD ha sottratto un milione di voti alla Cdu e 500 mila alla Spd) che sarebbero spaventati dai duri e puri.

Frauke Petry è stata a lungo il volto telegenico dell’AfD, ma già da tempo era in rotta con l’ala massimalis­ta del partito. Una frattura che si è consolidat­a ad aprile, quando ha chiesto di espellere uno dei membri più in vista, Björn Höcke, per le sue dichiarazi­oni su Hitler e l’Olocausto (ha negato che il dittatore sia stato «il male assoluto» e ha definito il memoriale di Berlino un «monumento della vergogna»); e quando il partito ha rifiutato di discutere la sua proposta di svolta moderata. «Dovremmo essere chiari sul fatto che nell’AfD c’è disaccordo sui contenuti», ha aggiunto ieri, per poi svelare le carte e proporre «un nuovo inizio di stampo conservato­re». Ovvero, secondo gli osservator­i, un nuovo partito in Parlamento. Per il quale le serviranno però 34 deputati.

Intanto le sue ore in AfD sembrano contate: Alice Weidel le ha già chiesto di lasciare. A difenderla è scesa in campo un’altra signora dell’estrema destra: «La mia fiducia va naturalmen­te a Frauke Petry» ha scritto su Twitter la leader del Front National francese Marine Le Pen. Difficilme­nte basterà a sanare le divisioni di un partito già in difficoltà dopo il successo elettorale.

È un peccato che un talento come Frauke Petry abbia preso la decisione di non entrare nel gruppo parlamenta­re. Da mesi non voleva parlare con noi Il nuovo movimento Il progetto della ex portavoce: «Un nuovo inizio di stampo conservato­re»

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy