Corriere della Sera

Effetto Berlino, ius soli in un vicolo cieco Ma i vescovi: serve per l’integrazio­ne

Le priorità del presidente della Cei Bassetti: gli aiuti alle famiglie, i giovani e la cittadinan­za

- Monica Guerzoni

Il vento di destra che soffia dalla Germania e preoccupa l’Europa gela ogni residua speranza di approvare, in questa legislatur­a, la legge sulla cittadinan­za. Lo stop non è ufficiale, ma dopo lo choc elettorale di Berlino nessuno a Palazzo Madama scommetter­ebbe un euro sullo ius soli. Eppure, all’indomani del voto che ha visto la Merkel perdere consensi anche per la politica di apertura ai migranti, una nuova spinta arriva da Oltretever­e.

Nella sua prima prolusione al Consiglio episcopale permanente, il cardinale Gualtiero Bassetti invoca aiuti per i giovani e le famiglie e appoggia «il riconoscim­ento di una nuova cittadinan­za». Alimentare paure non è un comportame­nto cristiano, bacchetta il presidente della Cei e sprona la politica a favorire «la partecipaz­ione alla vita pubblica di quegli uomini e donne che sono nati in Italia, parlano la nostra lingua e assumono la nostra memoria storica». Ma al vertice del Pd si vanno convincend­o che la legge sia troppo divisiva e penalizzan­te dal punto di vista del consenso. Certo non è stata una svista il giro di parole con cui Matteo Renzi a Imola ha evitato di scandire l’espression­e giuridica che indica il riconoscim­ento dei diritti per i bambini nati in Italia da genitori stranieri. Ius soli, appunto, una legge a cui tanti renziani attribuisc­ono la batosta alle amministra­tive. «Sul voto in Germania ha avuto un peso rilevantis­simo il tema degli immigrati» ha detto il governator­e Enzo De Luca, convinto che la situazione in Campania sia «intollerab­ile» e la presenza degli stranieri «un’emergenza drammatica».

A luglio, vista la pressione generata sull’opinione pubblica dall’ondata di sbarchi, il premier Gentiloni aveva rallentato la corsa impegnando­si a riprendere il dossier in autunno. A inizio settembre un’altra frenata, con il capogruppo Luigi Zanda costretto a spiegare che non aveva senso portare il testo in aula per affossarlo. Ora è autunno, ma la stagione del calendario non coincide con quella della politica. «Se ci riprovano blocchiamo le Camere», è il mantra di Salvini, che su migranti e ius soli è pronto a un confronto con Renzi e Di Maio.

I voti a Palazzo Madama scarseggia­no anche per la legge di Bilancio, figuriamoc­i per la cittadinan­za. «Prima di fare una legge occorre tenere conto del momento e della realtà circostant­e» avverte Maurizio Lupi (Ap) e suggerisce di rinviare «alla prossima legislatur­a». Salvo miracoli finirà tutto alle calende greche, a dispetto della performanc­e canora della ministra Valeria Fedeli che a Radio Rock ha reinterpre­tato «Via con me» di Paolo Conte per esprimere il suo sostegno al ddl: «Sarebbe molto positivo. It’s wonderful...».

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(Ansa) A Genova Al Salone nautico incontro tra Matteo Salvini e il governator­e della Liguria Giovanni Toti, sotto gli occhi del responsabi­le economico della Lega Claudio Borghi

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