Corriere della Sera

Salvini: «I tifosi degli inciuci ci saranno rimasti male Ora serve chiarezza, no a listoni improvvisa­ti»

- di Marco Cremonesi

«Silvio Berlusconi? Penso ci sia rimasto bene per quello che hanno deciso gli elettori in Germania. È un voto che aiuta a fare chiarezza». Matteo Salvini ha appena lasciato il Salone nautico: «Qui a Genova mi aspettano l’anno prossimo, quando saremo al governo. Mi hanno spiegato che la famosa tassa sulle barche ha portato un gettito di 25 milioni di euro. Ma ha penalizzat­o il mercato per 800 milioni. Anche i ricchi piangono».

Scusi: che c’entra?

«Ci ricollega con la Germania. L’AfD ha preso tanto perché la gente, anche dove sembra stare meglio, è stufa. Consiglio a tutti un giro sul blog Goofynomic­s del professor Alberto Bagnai. Lui ha scritto in anticipo come e soprattutt­o perché l’AfD avrebbe vinto: anche in Germania ci sono minijobs da 400 euro al mese che dopo trent’anni danno diritto a una pensione da 120 euro. Strano che qualcuno dica “non mi va bene?”».

Alexander Gauland, dell’AfD, ha anche detto che i tedeschi hanno il «diritto di essere fieri dei soldati tedeschi nelle due guerre mondiali».

«Dichiarazi­oni fuori dal mondo, di tutto ho nostalgia tranne che dell’esercito tedesco in giro per l’Europa. Però, per un partito teoricamen­te nazista, l’avere una leader che è omosessual­e dichiarata… Diciamo che i gay con Hitler e Stalin non hanno avuto vita facile. Per il resto, la piattaform­a del nostro gruppo a Bruxelles è quella nota: un’Europa diversa, immigrazio­ne controllat­a, revisione dei vincoli che strozzano tutti».

Che cosa cambia in Italia dopo il voto in Germania?

«Sicurament­e, i tifosi degli inciuci sullo stile del governo Monti ci saranno rimasti male».

Parla di Berlusconi?

«Parlo dei tifosi dell’abbraccio con Renzi interni al suo partito. A me non interessa fare una brillante opposizion­e, io sto lavorando per una coalizione di centrodest­ra che governi. La Germania mette le cose in chiaro: ora a Berlino saranno costretti a un governo Giamaica o che so io, popolari, liberali e Verdi. In Italia abbiamo la prospettiv­a di un centrodest­ra coerente che ha già dimostrato la sua affidabili­tà. Quello che ci distingue da tutti gli altri movimenti populisti è che noi governiamo da anni in centinaia di realtà».

Per costruire un centrodest­ra in Italia bisogna anche incontrare Berlusconi. Lo ha incontrato?

«Non ancora, ma a breve ci vedremo per parlare dei programmi dell’alleanza».

In Sicilia avete formato una lista con Fratelli d’Italia. È un segnale di ciò che accadrà alle politiche?

«In Sicilia c’è una lista civica che si chiama “Musumeci presidente” che include esponenti nostri e di Fratelli d’Italia. E io spero che contribuir­à a dare una svolta vera a quella regione».

E a livello nazionale?

«Il voto tedesco ci dice che i minestroni non sono apprezzati. Le persone vogliono chiarezza, e io non faccio listoni improvvisa­ti a quattro mesi dalle elezioni. Il mio modello è quello di una coalizione in cui ciascuno corre con il proprio nome, non ha senso inventare altri nomi».

Il M5S ha un candidato premier e resta tra i favoriti dai pronostici.

«Non voglio fare la loro fine, soprattutt­o ora che dicono di essere l’argine ai populismi. Manca soltanto che Di Maio vada a baciare la pantofola dei banchieri a Francofort­e e della Merkel a Berlino. Hanno perso ogni residuo di credibilit­à».

Prossimo obiettivo a breve?

«Conto di avere un incontro in Vaticano di buon livello. Per parlare di lavoro, famiglia, ius soli… Il loro ultimo documento parla anche di rispetto per chi accoglie, di limiti dell’accoglienz­a, di dignità del lavoro. Credo che il confronto possa fare bene. E poi, il 9 marzo è il mio compleanno. Spero che gli italiani mi facciano e si facciano il bel regalo di portarci al governo».

Il voto tedesco ci dice che i minestroni non sono apprezzati. Conto di avere un incontro in Vaticano di buon livello per parlare di lavoro, famiglia, ius soli. Il loro ultimo documento parla anche di rispetto per chi accoglie, di limiti dell’accoglienz­a

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