Il Brasile studia la richiesta di estradizione per Cesare Battisti
RIO DE JANEIRO Il governo italiano sta nuovamente tentando di ottenere l’estradizione di Cesare Battisti, l’ex terrorista dei Nar catturato in Brasile nel 2007, e rimesso in libertà tre anni dopo dall’allora presidente Lula. Qualche mese fa la nostra ambasciata ha presentato all’attuale capo di Stato Michel Temer la richiesta di annullare quella polemica decisione. Il quotidiano O Globo rivela adesso che due dicasteri di Temer avrebbero dato parere favorevole (Esteri e Giustizia) e anche i consiglieri giuridici della Presidenza sostengono che ribaltare la scelta di Lula non sarebbe impossibile. Il problema è che i ricorsi degli avvocati di Battisti in passato andarono sempre a buon fine, sulla base dello status di rifugiato politico e poi di residente permanente assegnati all’ex terrorista. L’ambasciata di Brasilia, che già si mosse durante il governo Renzi, ritiene che le speranze italiane di cambiare la situazione poggino su due punti: il Supremo tribunale federale concesse nel 2010 l’estradizione chiesta dall’Italia, la quale poi non sfociò nella consegna dell’allora detenuto al nostro Paese per decisione unilaterale e politica di Lula; il clima politico in Brasile è cambiato e così anche quello dei rapporti tra ai due Paesi, assai tesi all’epoca della lunga vicenda. In sostanza a Temer basterebbe annullare quella scelta di Lula per far riprendere l’iter di estradizione. Ma non è detto che sul cammino non si trovino poi altri ostacoli giuridici.