Servizio civile, volontari a quota 50 mila. Il governo investe
Gentiloni: «I numeri degli aderenti devono diventare stabili». Incontro con ragazzi da tutta Italia
Dal palco dell’Auditorium a Roma il premier Paolo Gentiloni li ha chiamati per nome quei ragazzi del servizio civile, ieri riuniti nella capitale da tutta Italia per incontrare proprio lui, il presidente del Consiglio.
Pochi minuti prima di salire sul palco per il suo intervento Gentiloni li aveva ascoltati parlare in una tavola rotonda e dopo ha ricordato perfettamente anche tutto quello che avevano detto.
«Abbiamo bisogno di una generazione che sappia raccogliere la sfida per il bene comune e per il bene degli altri», ha detto il presidente del Consiglio, convinto di avere davanti chi quella sfida la saprà raccogliere.
Sono proprio loro, i ragazzi del servizio civile universale, un esercito pacifico impegnato nella solidarietà. Sono migliaia e migliaia, giovani e giovanissimi disposti ad arrivare fino nell’Africa per fare del bene a chi conosce solo la sofferenza.
Un esercito di volontari che aiuta il prossimo con un rimborso spese di 400 euro al mese. «Il servizio civile è stato fondato nel 2001 , poco prima che venisse abolita la leva obbligatoria», ha ricordato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che nel governo ha proprio la delega per questo settore. «Il servizio civile universale è un modo concreto per difendere la nostra patria e la nostra bandiera», ha aggiunto il premier Gentiloni, prima di rivolgersi direttamente alla sala gremita di ragazzi con le magliette bianche del servizio civile.
«Voi siete al servizio della comunità ma servite anche voi stessi, arricchite la vostra vita, la rendete più bella. È un messaggio antico e attuale al tempo stesso: aiutando il prossimo, si aiuta anche se stessi».
Mentre parlava Gentiloni sullo schermo del palco dell’auditorium Parco della musica è comparso un diagramma: «Guardate, il numero di volontari del servizio civile negli anni ha seguito l’andamento del Pil», ha fatto notare il presidente del Consiglio. E ha promesso: «L’impegno è che questo non accada più, il numero dei volontari deve diventare stabile nel tempo. Quest’anno siamo arrivati a cinquantamila, un bel traguardo».
A presentare la tavola rotonda ieri è stata Geppi Cucciari che non ha mancato di scherzare con Gentiloni: «Dobbiamo sbrigarci a chiudere il dibattito che il presidente ha fretta, deve andare a judo».