Gerasimenko chiama Cappellari che riflette
Antonio Cappellari, general manager della Milano vincente degli anni 80 (ma poi anche a Varese, addirittura come presidente, e alla Fortitudo Bologna), torna nel basket e sbarca a Cantù? Possibile, ma non ancora certo. Dopo l’addio del g.m. Betti, c’è stato un contatto tra Cappellari e il patron Gerasimenko, che per questioni personali deve vivere all’estero. Cappellari ha chiesto precise garanzie per accettare: per ora non le ha ancora ricevute. (f.van) giocatori. È un intoppo evidente, ma è anche un falso problema, perché tanto la Nba non dà i suoi atleti».
Ettore Messina ha attaccato la Fiba e la Fiba gli ha detto di pensare a fare il suo lavoro.
«Non entro nella diatriba. Da tecnico vorrei tutti i miei giocatori, ma è anche giusto che le Nazionali abbiano il loro spazio. La soluzione è solo ai piani superiori del basket».
Gianni Petrucci: «Non litigheremo con Milano»; Livio Proli: «Ma io andrò per la mia strada». Non pare promettente.
«Non ci sarà muro contro muro, ma Milano, quando serviranno i giocatori, starà giocando le sue partite».
Con Tanjevic d.g. delle Nazionali e Romeo Sacchetti c.t. non si rischia una diarchia?
«Non so che cosa si chieda a Tanjevic, ma Boscia è una grande risorsa. Nei panni di Sacchetti mi starebbe bene? Sì, ho sempre creduto negli staff allargati. Un consiglio per il c.t.? Nessuno, non lo conosco a fondo».
Petrucci, parlando dell’interruzione del rapporto con lei, ha detto: «Ci ritroveremo in paradiso».
«Mi ha sempre gratificato sul lavoro e ha riconosciuto quello che ho fatto. Arrivano poi momenti in cui le strade si dividono. Io, comunque, lavoro ogni giorno per andare in paradiso...».
Meglio se non ci fossero conflitti tra Nazionale e club sulla disponibilità dei giocatori: l’intoppo è evidente, ma anche un falso problema, perché la Nba comunque non ce li dà