Vivendi, multa e limiti alla governance Le condizioni del governo su Telecom
Rischio sanzioni fino a 300 milioni. Nella gestione di Sparkle settori e dati «vietati»
«Una multa e un protocollo di governance, i francesi di Vivendi non potranno entrare nella stanza dei bottoni di Telecom Sparkle».
Ne avete parlato con il presidente francese? «E che c’entra Macron? Oggi si è parlato d’altro, le due vicende sono slegate e poi, se proprio vogliamo trovare un collegamento, non è un segreto per nessuno che il nuovo inquilino dell’Eliseo non ha rapporti idilliaci con Bollorè».
Nello staff di Paolo Gentiloni, ai margini del vertice di Lione, fra chi lavora all’altro dossier caldo fra Italia e Francia, quello che riguarda il controllo di Vivendi su Telecom Tim e gli interessi strategici nazionali, formalmente si rimanda tutto a fine ottobre. Solo allora si saprà, in modo ufficiale, se e come Palazzo Chigi avrà attivato le norme sui golden powers a tutela delle aziende nazionali.
Eppure, mentre i due presidenti si preparano alla conferenza stampa conclusiva del vertice, quella che segna il matrimonio fra Fincantieri e Stx, più di qualcosa trapela sull’altro dossier ed è una precisa road map tecnico-giuridica che non manca di avere sfumature politiche. Non è ancora stata messa nero su bianco, ma in qualche modo appare tracciata in modo irreversibile.
Nel giorno in cui Francia e Italia celebrano un accordo, per quanto faticoso, nel settore navale, fra due aziende strategiche, si fa più chiaro anche il percorso che il nostro governo ha deciso di seguire nella vicenda che lo vede opposto al gruppo francese Vivendi. Primo punto: a meno di sorprese i tecnici e i giuristi che lavorano per il governo sono della convinzione che Vivendi abbia violato, nell’assumere il controllo di Telecom, il dovere di comunicazioni formali al nostro esecutivo. Le norme del nostro Paese autorizzano Palazzo Chigi a comminare una multa che può arrivare sino a 300 milioni di euro. Sarà il primo passo e sarà anche, in qualche modo, conseguenza della «disinvoltura» — categoria non giuridica ma politica e diplomatica sicuramente — con cui si è mosso il gruppo francese nel nostro Paese.
Secondo punto: le norme previste dai cosiddetti golden powers saranno attivate anche per quanto riguarda la controllata Telecom Sparkle, società strategica secondo gli interessi nazionali, sottoposta a vincoli di segretezza in quanto gestore primario di una fetta rilevante delle comunicazioni digitali internazionali.
In questo caso la tendenza prevalente è quella di seguire gli orientamenti più avanzati in materia. Come accadde a Finmeccanica, oggi Leonardo, quanto acquisì il controllo dell’azienda americana Drs Technologies — primario fornitore di tecnologie e apparati di sicurezza all’esercito americano, primo cliente proprio il governo statunitense — anche i francesi di Vivendi saranno sottoposti a vincoli molto stringenti. Alcuni settori e dati sensibili di Telecom Sparkle saranno per loro off limits: conserveranno il controllo economico della società ma la governance avrà dei paletti invalicabili, corrispondenti a precisi interessi strategici del nostro Paese.
In un primo tempo era stata anche ventilata la possibilità di imporre al gruppo francese la vendita della controllata Tim, ma la ricognizione compiuta sin qui dal nostro governo ha scartato l’opzione, ritenuta poco praticabile sia per ragioni di mercato sia perché sovrabbondante rispetto agli obiettivi che Palazzo Chigi vuole tutelare.
Insomma la linea tracciata dal governo di Paolo Gentiloni sembra coniugare la fermezza con la ricerca di un compromesso ragionevole fra gli interessi nazionali e quelli del gruppo francese guidato dal finanziere bretone che ha un patrimonio personale stimato in oltre 7 miliardi di dollari.
Nelle prossime ore a Palazzo Chigi si dovrebbe riunire, forse per l’ultima volta, il Comitato interministeriale sui golden powers, cui partecipano fra gli altri esperti dei ministeri degli Esteri, della Difesa e degli Interni. Poi ci saranno da decidere l’entità della multa e i dettagli del protocollo di governance che verrà imposto ai francesi.
Golden power Sarà attivato sulla controllata che si occupa della rete, considerata strategica I vincoli Scartata l’ipotesi di imporre la vendita di Tim, i francesi avranno vincoli molto stringenti