Corriere della Sera

E l’israeliano Genish si prepara a guidare Tim

Oggi il consiglio del gruppo per la nomina. Il ruolo di «garanzia» di Recchi

- Federico De Rosa

Il comitato nomine di Tim avrebbe sciolto la riserva sul nome del nuovo amministra­tore delegato. Sul tavolo ieri è arrivata una lista composta da quattro nomi e tra questi la scelta sarebbe caduta su Amos Genish, il manager israeliano che Vincent Bolloré ha inviato a luglio a Roma dopo l’uscita di Flavio Cattaneo. Una scelta annunciata, ma non scontata.

La nomina dovrà essere ufficializ­zata oggi dal consiglio di amministra­zione, che si riunirà nel pomeriggio in contempora­nea al comitato per il «golden power» di Palazzo Chigi. La riunione del comitato è decisiva per il futuro assetto di Tim e questo lascia ancora qualche residuo margine di incertezza sulla nomina di Genish, che tuttavia appare ormai decisa. Per la prima volta il gruppo telefonico si troverebbe ad avere una guida tutta straniera. Il manager israeliano affiancher­ebbe infatti Arnaud de Puyfontain­e, presidente operativo di Tim e ceo di Vivendi. Una soluzione che potrebbe anche non incontrare il favore del governo, con cui è in corso un braccio di ferro, il quale ha però tutte le armi per evitare che i francesi mettano le mani sugli asset strategici per la sicurezza nazionale.

Certo, per Vivendi diventereb­be difficile a questo punto continuare a sostenere che non controlla Tim, come ha accertato invece la Consob contro il parere del gruppo francese e della stessa società telefonica che ha promosso ricorso contro la decisione della Commission­e. Questo potrebbe spalancare la porta a una sanzione per omessa notifica e creare anche le premesse per l’esercizio del «golden power» su Sparkle, la società che controlla la rete internazio­nale di Tim. Con la nomina di Genish, oltre alla conferma di De Puyfontain­e alla presidenza verrebbe confermato anche il ruolo di vicepresid­ente di Giuseppe Recchi, che manterrebb­e le deleghe su Sparkle e security, che per motivi di sicurezza non possono andare a Genish.

Oltre ad attendere la conferma da parte del consiglio, sarà importante capire quale strategia ha in mente Genish per Tim. Il manager, che ha fatto fortuna in Brasile fondando la compagnia telefonica Gvt — finita sotto le insegne di Vivendi, che a sua volta l’ha rivenduta a Telefonica ottenendo in cambio azioni Tim — è un esperto di reti ultraveloc­i e dunque è su questo fronte che si dovrebbe vedere il cambio di passo. Non ha invece molta esperienza nei contenuti media, core business di Vivendi che vuole trasformar­e Tim in una media company europea. In pista c’è una joint venture tra Tim e Canal+, di cui sono state poste le basi concrete con la firma del «term sheet» che stabilisce quote e investimen­ti nella nuova società.

E c’è ovviamente il dossier Mediaset, che a Parigi non hanno ancora riposto, nonostante i paletti fissati dall’AgCom, le cause e le richieste miliardari­e di danni da parte del gruppo del Biscione. Alcune voci riferiscon­o di advisor al lavoro su entrambi i fronti per tentare un accordo. Che potrebbe anche partire da un coinvolgim­ento di Mediaset nella joint-venture Tim-Canal+.

Il piano Il manager è esperto di reti ultraveloc­i ma non ha competenze nei contenuti media

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy