E il candidato di «The Donald» perde in Alabama
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Appena sono arrivati i primi risultati delle primarie repubblicane in Alabama, Donald Trump ha cancellato i suoi tweet «sbagliati», quelli che appoggiavano il candidato sconfitto, Luther Strange. Subito dopo si è profuso in elogi per il vincitore, l’iper conservatore Roy Moore: «Un grande uomo che ha condotto una gara eccezionale». Si era già capito che nel vocabolario di Trump non esistono parole come «sconfitta» e, tanto meno, come «autocritica». Ora abbiamo un’altra conferma.
L’8 novembre 2016 «The Donald» raccolse circa il 63% dei voti in Alabama, uno degli Stati più conservatori del Paese. La competizione interna al partito repubblicano per raccogliere il seggio senatoriale lasciato libero da Jeff Sessions, sarebbe dovuta passare inosservata. Ma l’ex consigliere strategico della Casa Bianca Steve Bannon l’ha trasformata in una prova di forza, in un test sulla sua capacità di influenzare la base più lontana dall’establishment. Difficile dire se Bannon sia stato decisivo o se abbia solo messo il cappello su un trend elettorale già segnato. Lo scontro, comunque sia, è rimandato. Moore, 70 anni, profonda fede evangelica, ex giudice, ha subito dichiarato di appoggiare al 100% l’agenda del presidente.