Corriere della Sera

«Berlusconi è l’interlocut­ore naturale»

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aiuti alle famiglie».

Comunque con lei, di fatto a capo di Ap, i centristi tornano a dialogare con Berlusconi?

«È chiaro che ci rivolgiamo a Forza Italia e ai centristi in prima battuta, poi starà a loro decidere su cosa fare: allearsi con una forza che condivide i valori comuni del Ppe, o unirsi in una posizione non più dominante ma laterale a un partito dichiarata­mente e fortemente di destra come la Lega di Salvini, con la quale noi certo non possiamo stare».

Cosa farà Berlusconi?

«Se vuole costruire il Ppe italiano, come dice, non può stare con quelli che chiama “i ribellisti”, vedremo cosa sceglierà. Io lavorerò per costruire, io scommetto su un Ppe italiano. Ma sicurament­e, qualunque cosa decidano gli altri, andremo per la nostra strada».

Tra Ap e FI i rapporti sono tesi, Alfano è stato chiamato «traditore»: come potete rimettere assieme i pezzi?

«La politica non si fa con le recriminaz­ioni personali, le vendette, le ripicche, e proprio Berlusconi ha sempre detto — e dimostrato anche — di sapersi fare “concavo e convesso”. Poi se si fa una cosa nuova si può anche non avere il ruolo di guida ma scegliere assieme la soluzione migliore. Lo dico con chiarezza: un veto su Alfano sarebbe inaccettab­ile. Tanto più oggi che Alfano ha scelto di fare un passo laterale mentre io nel mio nuovo ruolo ne sto facendo uno avanti».

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