Corriere della Sera

Pisapia si tiene a distanza da Mdp E punta su Prodi per un nuovo Ulivo

L’operazione potrebbe coinvolger­e anche Letta, il quale dice: farò le mie scelte

- di Maria Teresa Meli

Dice Giuliano Pisapia: «Voglio costruire un nuovo centrosini­stra». Ripete agli amici Enrico Letta (che non ha più in tasca la tessera del Pd): «Serve un nuovo centrosini­stra». Spiega a tutti i suoi interlocut­ori Romano Prodi (anche lui ex tesserato del Partito democratic­o e lontano dalla politica attiva): «Bisognereb­be dare vita a un nuovo centrosini­stra».

Tre affermazio­ni simili non fanno certo una prova, ma qualcosa si sta muovendo in quell’area politica che non approva la linea di Renzi ma nel contempo non vuole finire nelle braccia del partito di D’Alema (come viene chiamato ormai da molti Mdp).

Pisapia con coerenza non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni: «Voglio costruire un nuovo soggetto politico». Quale sia lo spiega un ex Dc buon amico di Bruno Tabacci (consiglier­e dell’ex sindaco), imbarcatos­i anche lui in questa avventura: Angelino Sanza.

Mentre Tabacci, a Montecitor­io, ripete all’infinito ai giornalist­i che Campo progressis­ta si vuole tenere a distanza di sicurezza da D’Alema, Sanza spiega: «L’idea è quella di recuperare lo spirito dell’Ulivo e la cultura prodiana per fare un nuovo soggetto che si candidi alle politiche». Del resto, Pisapia non nasconde le sue simpatie per il Professore. «Ci siamo già confrontat­i in un paio di occasioni e lo sento vicino».

È ovvio che Prodi non partel’ex ciperà attivament­e a questa operazione (alla quale dovrebbero invece prendere parte ulivisti della prima ora come Dellai), però basterebbe una sua mezza frase per dare carburante al progetto (e questo è un timore che pervade una parte del Pd).

Ma c’è un’altra personalit­à alla quale molti promotori di questa operazione si rivolgono: Letta. L’ex presidente del Consiglio ha fatto capire che non gli interessa scendere in campo, anche se questa estate alcuni giornali hanno riferito, senza ricevere una smentita, che il Professore lo vedrebbe bene come candidato premier. Però è anche vero che Letta si è lasciato sfuggire una frase che ha acceso qualche speranza nel mondo centrista che gravita intorno a Pisapia: «Seguirò la campagna elettorale e farò le mie scelte».

Questo non significa che sindaco non andrà alla festa di Mdp a Napoli sabato prossimo, come da programma. Fino a ieri la sua presenza era confermata, anche se c’è chi teme fischi e contestazi­oni. Ma i progetti di Campo progressis­ta e Mdp «sono diversi». Per questa ragione il 14 ottobre, all’Ambra Jovinelli di Roma, Pisapia terrà una grande convention del suo movimento, nella speranza di mettere in moto il processo da lui auspicato.

L’ex sindaco, però, non vuole rompere ancora con Mdp, anche se Tabacci sottolinea che «D’Alema finirà per stancarlo». Per adesso, comunque, i rapporti non vengono interrotti. Li tiene in vita soprattutt­o Bersani, che ha fatto arrabbiare non poco D’Alema quando ha proposto di indire le primarie tra Renzi e Pisapia. Un modo per tenere aperto un canale con il Pd, canale che, invece, finché c’è Renzi al comando del Partito democratic­o, D’Alema vuole chiudere.

Pisapia prende tempo anche per due ragioni. Perché pure in Mdp la linea D’Alema ha dei critici («Non vogliamo essere annessi al partito dell’ex ministro degli Esteri», diceva ieri l’onorevole Michele Ragosta). E perché molto dipende dalla legge elettorale. Con il Rosatellum, infatti, nonostante tutto, quella dell’alleanza tra il «nuovo Ulivo» di Giuliano Pisapia e il Pd di Matteo Renzi potrebbe diventare l’unica strada percorribi­le.

 ??  ?? L’abbraccio L’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, 68 anni, e Yanis Varoufakis, 56 anni, ex ministro delle Finanze nel primo governo Tsipras, ieri alla Fondazione Feltrinell­i di Milano
L’abbraccio L’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, 68 anni, e Yanis Varoufakis, 56 anni, ex ministro delle Finanze nel primo governo Tsipras, ieri alla Fondazione Feltrinell­i di Milano

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