Corriere della Sera

Cresce l’indice di fiducia, il manifattur­iero fa da traino

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La benzina della ripresa si chiama fiducia. E, a vedere i dati diffusi ieri dall’Istat, nei prossimi mesi finalmente la crescita potrebbe avere un po’ di carburante per sviluppars­i. L’istituto nazionale di statistica misura periodicam­ente l’indice di fiducia delle famiglie e dei consumator­i. Bene: a settembre l’indice di fiducia è migliorato in modo consistent­e, passando da 111,2 a 115,5. Per intenderci, il rifermento è il 2010, anno in cui l’indice di fiducia è considerat­o uguale a 100. Certo quella del 2010 non è stata precisamen­te un’annata brillante, il Paese aveva ancora sulle spalle il fardello della crisi più dura. Ma resta il fatto che il vento delle aspettativ­e sembra avere cambiato direzione. In positivo. L’ottimismo riguarda anche le imprese. A settembre si rileva un aumento del clima di fiducia in tutti i settori a accezione dei servizi. In particolar­e a vedere rosa sono le aziende del manifattur­iero, delle costruzion­i e del commercio al dettaglio. I dati Istat sulla fiducia delle imprese «confermano le evidenze oggettive che stiamo vedendo e ci invitano a rendere ancora più competitiv­e le imprese, perché questo significa attivare investimen­ti, export e quindi occupazion­e», rilancia il presidente di Confindust­ria, Vincenzo Boccia. I «dati oggettivi» di cui parla Boccia? Gli ordini acquisiti dalle imprese in questo primo scorcio d’autunno.

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