Metamorfosi di Miley
«Non rinnego nulla ma non mi spoglio più per i fotografi Le provocazioni? Volevo liberarmi dell’immagine Disney»
Chi è Miley Cyrus? La stellina Disney acqua, sapone e successo teen di Hannah Montana? La popstar che ha dato scandalo twerkando sul palco degli Mtv Awards del 2013 o leccando sensualmente un martello nel video di «Wrecking Ball»? Quella che mi si nota di più se mi metto in pose da YouPorn o l’alternativa che fa un disco sperimentale con i Flaming Lips e lo distribuisce gratuitamente? O quella che per il nuovo disco «Younger Now» (esce domani) si fa fotografare che pare una donzelletta di campagna?
Tutte e nessuna. La spiegazione è nel disco stesso. Anzi, nella prima strofa della prima canzone, quella che dà il titolo all’album. «Mi sembra di essermi appena svegliata. Come se avessi passato tutto questo tempo addormentata. Anche se non sono così, non ho paura di quello che sono stata». Il ritornello torna sul tema: «Non si resta sempre uguali... Mi sento molto più giovane adesso». E lo dice una che di anni ne ha ancora 24. Miley lo ha spiegato in alcune interviste: «Ora posso essere orgogliosa di tutte le Miley che sono stata invece di provare a scappare da quella che ero a 11 anni o pensare di non essere Hannah Montana. Sono sempre stata vera. E sono sempre stata onesta per quello che ero in quel momento». Non rinnega nulla, ma è cambiata in tutto. Parola della sorellina Noah, anche lei lanciata nel dorato mondo pop. Durante una serata di gala cui erano entrambe presenti l’ha presentata così: «Per la prima volta da anni la mia sorellona ha i pantaloni».
Nuova anche l’immagine. Basta lingua fuori. Basta provocazioni gratuite. «Ai fotografi piaceva farmi foto perché sapevano che mi sarei spogliata o fatto espressioni folli. Non aspettatevi che mi spogli, non lo farò. Mi sessualizzate e mi fate sentire volgare», ha detto. E pensare che qualche anno fa c’era chi scommetteva che sarebbe finita male, dalla rehab in su, magari nel club dei 27.
Anche la musica di Miley ha preso una nuova direzione. Addio al pop che profumava di hip hop di «Bangerz» del 2013. Addio allo sperimentalismo psichedelico di «Miley Cyrus & Her Dead Petz» arrivato due anni fa. «Younger Now» è un disco in cui il pop prende molto dal country, il genere di suo padre Bill Ray e della madrina Dolly Parton. Qualcuno sospetta che la fuga dai suoni black sia stata studiata dopo che Nicki Minaj e altri l’avevano accusata di «appropriazione» della cultura black. Lei la vede in modo diverso. Dice di ascoltare sempre meno artisti rap per una questione di linguaggio: «Testi un po’ troppo “Lamborghini, Rolex e una ragazza sul mio c...” mi hanno allontanato dal genere». Si è sempre dichiarata femminista, ma il suo twerking con Robin Thicke aveva scatenato le femministe. «Che differenza c’è fra questo e quello che fanno tutti nel pop, tipo Britney col serpente?».
«Rainbowland», titolo di una canzone, è il nome dello studio di registrazione che ha nello stesso complesso di Malibu dove vive col fidanzato Liam Hemsworth, l’attore australiano di Hunger Games. Fra chitarre slide e cori country il testo è tutto un andiamo a vivere nel paese dell’arcobaleno, finiamola con le liti e prendiamoci per mano. Con Liam ci sono stati alti e bassi. Si erano lasciati nel 2013. «Cambiare con qualcuno che non cambia allo stesso modo è dura. All’improvviso non riconosci più l’altro. Ci siamo dovuti innamorare di nuovo».
C’è tanto amore nel disco. Ma l’ultimo brano, «Inspired», parla di un pianeta al collasso ecologico. «L’ho scritta per Hillary Clinton per cui ho fatto anche campagna. Le ho mandato una lettera dicendo che nella canzone parlo di quando giocavo al fiume con mio padre. Anche lei nei suoi discorsi cita sempre suo padre».
Il dubbio c’è. Siamo di fronte a un’altra Miley o è solo marketing? «La cosa più pazza che posso fare ora è andare in tv in jeans e maglietta. Non perché voglia comportarmi normalmente, ma perché è come mi vesto veramente».