Corriere della Sera

Era un caso, è l’uomo partita Dalla panchina al gol la serata del Pipita ritrovato

Allegri: «Ho fatto una scelta, tutto qui. Lui deve farci vincere»

- p. tom.

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

Il panchinaro H ci aveva messo esattament­e lo stesso tempo — 9 minuti —, la stessa elettricit­à quasi scomposta in area, la stessa rabbia e voglia di segnare. Era la prima partita dello scorso campionato, il primo di Gonzalo Higuain con la Juve dopo il rumoroso e costoso passaggio dal Napoli: panchina imprevista con la Fiorentina, il Pipita viene liberato al 21’ della ripresa sull’1-1 e al 30’ segna il gol che dà i primi 3 punti ai bianconeri. Stavolta sono i primi 3 punti del girone di Champions.

Il Pipita è qui per segnare, certo. Ma soprattutt­o per marcare il territorio, rivendicar­e un diritto che forse lui per primo aveva dato acquisito, perdendo quella brillantez­za che lo fa quasi sempre arrivare (Getty Images, Ipp, Reuters) mezzo secondo prima dei difensori. E l’abbraccio con capitan Buffon sembra davvero quello di un nuovo inizio: «Il merito è solo suo — dice Gigi — per come ha reagito. Ognuno decide di pungolarlo o stimolarlo come vuole, ma la risposta poi la può dare solo lui. E l’ha data. Siamo felicissim­i: avevamo bisogno di Gonzalo e dei suoi gol».

La Juve aveva bisogno anche di altro, del segnale che l’imborghesi­mento del centravant­i fosse solo un malessere di inizio stagione. E poco prima del gol, il Pipita lo dimostra in un modo insolito: scivolata da mediano sulla trequarti greca per recuperare un pallone, un accaniment­o mai visto («È entrato con uno spirito fantastico», sottolinea Andrea Barzagli). Segno che la cura della panchina ha fatto bene, alla testa e al fisico. Segno che l’esclusione, come sempre, Gonzalo non l’aveva presa bene. Forse, lo spostament­o dello scorso anno di Mandzukic sulla fascia gli aveva tolto l’idea di avere concorrenz­a come punta centrale. Ma il croato da centravant­i nel 4-2-3-1 ha vinto una Champions col Bayern e il messaggio in fondo è chiaro: nessuno è intoccabil­e.

«Ho fatto una scelta — spiega Allegri —. Gonzalo stava meno bene degli altri. Ma sta ritrovando una buona condizione: muoveva le gambe in modo diverso, con la cattiveria giusta. Non è mai stato un problema, mai lo sarà. Deve fare la differenza e farci vincere». Missione compiuta. Prima che il panchinaro H potesse diventare un caso. DA UNO DEI NOSTRI INVIATI A TORINO

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 ??  ?? Dalla panchina alla gioia Tre momenti della serata particolar­e di Higuain: in alto, in panchina; sopra, l’ingresso in campo; a destra, l’esultanza dopo il gol
Dalla panchina alla gioia Tre momenti della serata particolar­e di Higuain: in alto, in panchina; sopra, l’ingresso in campo; a destra, l’esultanza dopo il gol

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