ANCHE LE FANTASTORIE HANNO REGOLE DA RISPETTARE
«Dai, non è possibile che non stai con nessuno». C’è un punto oltre il quale non si può più essere single senza apparire sospettabili? Tra le congetture di chi ci interroga incredulo, spesso compare quella per cui una relazione in realtà c’è ma siamo noi che non vogliamo confessarla. «Ammettilo, ti vedi con qualcuno». L’insistenza con cui il dubbio viene avanzato è direttamente proporzionale allo stato di grazia in cui si viene trovati. Il che è anche lusinghiero, soprattutto quando i motivi per apparire sereni e in forma sono socialmente irriferibili: una buona porzione di tiramisu, aver completato il cambio dell’armadio, una dormita di otto ore di fila, circostanza quest’ultima che, dopo una certa età, appare una provocazione.
«Ma perché non lo dici? Tanto si vede benissimo». C’è un momento oltre il quale negare non serve più: irrita e lascia l’altra persona senza qualcosa da raccontare in giro. Per questo la nostra lettrice quarantenne Magnolia ha messo su una sorta di storia-tipo che somministra di volta in volta, con qualche variante, a chi proprio non si arrende all’idea che lei sia felicemente single.
Ma non tutte le fantastorie vanno bene. Ad esempio, Magnolia sostiene che la «relazione» non deve uscire dai canoni del consueto: vanno escluse unioni in cui la coppia risulta troppo eterogenea per età, cultura, status economico. Troppo faticoso doversi inventare come possa stare su, o addirittura diventare una sorta di guru da consultare. Più la fantacoppia è noiosamente prevedibile, meno problemi si avranno a gestire le balle. Ma soprattutto, consiglia la nostra, sarà meglio introdurre sin da subito un elemento d’instabilità che possa giustificare la precoce estinzione della relazione: lui abita lontano, è vegano, lavora fino a tardi. Insomma ha qualcosa che non quadra con noi. Infine, importantissimo, quando la cessazione del connubio verrà dichiarata, è meglio attribuirla a noi stesse. Questo evita di essere prelevate tutte le domeniche dal divano per venire scarrozzate in un outlet a fare shopping compensativo.
Primo: più è noiosamente prevedibile, più facile sarà tenerla in piedi