La montagna piace sempre di più: il Premio Itas diventa annuale
Dal 1971 a oggi il Premio Itas del libro di montagna — il più antico riconoscimento italiano di letteratura dedicato alla montagna e alla pubblicistica alpina — prosegue il suo viaggio fino alla 43ª edizione, che quest’anno registra un crescente numero di partecipanti e due novità: il ritorno alla cadenza annuale e l’apertura di una nuova sezione.
Il riconoscimento, nato in collaborazione con il Trento film festival e promosso dall’Istituto Trentino-Alto Adige per le assicurazioni, nel 2017 ha segnato il numero record di opere ricevute: 122 pervenute da oltre 70 case editrici. Anche per questo è stata annunciata la nuova cadenza annuale (dal 2013 era diventata biennale): il prossimo appuntamento è confermato per il 27 aprile 2018.
La decisione è stata presa dagli organizzatori «grazie alla crescita registrata negli anni» — riferisce il coordinatore del Premio, Lorenzo Carpanè — e per «il bisogno di dare maggiore presenza al riconoscimento, renderlo un osservatorio sempre aggiornato sulla montagna. Un momento di studio e di analisi sul nostro contemporaneo».
E un certo interesse nei confronti della montagna sembra proprio tornare anche nelle recenti proposte del mercato editoriale, come conferma il Premio Strega 2017 assegnato a Le otto montagne (Einaudi) di Paolo Cognetti. Volume vincitore, tra l’altro, del Premio Itas 2017 per la sezione miglior opera narrativa (gli altri riconoscimenti sono andati a Diego Leoni con La guerra verticale. Uomini, animali e macchine sul fronte di montagna. 19151918, Einaudi 2015, come miglior opera non narrativa, e a Margi Preus con Il segreto di Espen, edizioni Edt - Giralangolo 2015, nella sezione narrativa per ragazzi).
«Stiamo notando un interesse verso la montagna che prima era smarrito — commenta Carpanè — e che ora torna in forma diversa, con tipologie testuali differenti come, per esempio, le guide per i bambini».
Il Premio Itas dedica ampio spazio anche agli scrittori in erba. «Montagnav(v)entura. I giovani raccontano la montagna» è il concorso che s’inserisce in un progetto di formazione rivolto alle scuole medie e agli istituti superiori. E poi le università: agli studenti è dedicato il concorso Aquila Studens per tesi di laurea (triennali e specialistiche) sulla montagna e l’ambiente alpino. La seconda novità per il 2018 prevede un ampliamento proprio della sezione universitaria, con l’introduzione di un premio destinato a testi scritti (in italiano) da studenti di madrelingua tedesca che parlano l’italiano come seconda lingua. L’idea, nata con l’Università di Bolzano, è l’espressione di una realtà territoriale molto forte, quella dell’incontro tra lingue e culture nel mondo del Südtirol-Alto Adige.
«Il nostro desiderio è quello di guardare al presente — conclude Carpanè — cercando di capire in che direzione va la montagna oggi, con uno sguardo anche antropologico e sociologico del fenomeno».