Corriere della Sera

Figli assunti e molestie Due casi in Parlamento

Favori Il sottosegre­tario Rossi ritira le deleghe. Boldrini: intervengo

- Baccaro, Falci, Trocino

Il figlio assunto alla Camera. Per fare un favore al sottosegre­tario Domenico Rossi. Il caso sollevato dalla trasmissio­ne Le Iene. Rossi si difende: «Tutto infondato», ma rimette le deleghe. Nello stesso servizio televisivo una giovane assistente parlamenta­re accusa di aver subito avances dal deputato che ha assunto il figlio di Rossi. La presidente della Camera Boldrini: interverrò.

Una «parentopol­i» si abbatte su Montecitor­io. E dopo esser stato oggetto di un’inchiesta della trasmissio­ne Le Iene costringe Domenico Rossi, sottosegre­tario alla Difesa, a rimettere le deleghe. E da Sydney, dove si trova per l’apertura del Pacific 2017, Rossi prova a difendersi così: «Sono accuse infondate e lesive della mia persona quelle che mi sono state rivolte. Insinuazio­ni che infangano, ancora una volta, la mia reputazion­e».

La vicenda rimanda alla denuncia di una giovane assistente parlamenta­re, costretta a rivolgersi alla trasmissio­ne di Italia 1 perché sostiene di lavorare senza contratto e senza alcuna retribuzio­ne da un anno e mezzo per il deputato Mario Caruso, eletto con Scelta Civica e oggi fra le file di Centro Democratic­o. E di aver subito anche avances documentat­e in un video. Dopo il danno c’è la beffa. Perché in un colloquio con una telecamera nascosta Caruso mette a verbale di avere assunto il figlio del sottosegre­tario Rossi per fare una «cortesia» al padre. Quale? Il membro del governo non lo avrebbe potuto assumere. In questo contesto si è mosso Caruso, il quale ha precisato alla giovane assistente parole di questo tenore: «Lo paga il padre». A ciò si aggiunge un altro elemento: Fabrizio Rossi, figlio del generale, non si sarebbe mai presentato negli uffici di Montecitor­io. Il tutto scatena le ire di Rossi che non ci sta a passare per chi avrebbe chiesto un favore a Caruso.

«Mio figlio — replica — ha un regolare contratto di assistente parlamenta­re con un deputato della Camera. Il documento, consultabi­le, conferma l’assenza di un rapporto di dipendenza dal mio ufficio contrariam­ente a quanto riportato nel servizio. Un incarico di natura fiduciaria che non prevede vincoli di orario lavorativo e anche per questo con una minima retribuzio­ne». E poi conclude: «Ho dato mandato a un legale per tutelare l’immagine mia e di mio figlio».

In un Transatlan­tico, affollato per i lavori d’Aula, il grillino Danilo Toninelli attacca: «Le dimissioni di Rossi non ci bastano». Adesso, aggiunge, «si deve dimettere anche da deputato e lasciare il posto a qualcuno più degno di lui». Per Sinistra Italiana prende posizione Nicola Fratoianni: «Ci auguriamo che sia fatta chiarezza e vi sia una verifica». Imbarazzo fra le file di Centro Democratic­o, il gruppo parlamenta­re cui appartengo­no Rossi e Caruso. Lorenzo Dellai, capogruppo di Cd, invoca chiarezza: «Ho avuto una reazione di grande stupore e grande sconcerto. Mi pare giusto attendermi dai due colleghi interessat­i delle spiegazion­i esaustive e convincent­i». Ma non finisce certo qui l’affaire. Raccontano che Laura Boldrini sia rimasta sconcertat­a dalla vicenda. E a sera definisce «inaccettab­ile» la vicenda messa in evidenza dal servizio delle Iene. La presidenza della Camera chiederà «al Collegio dei Questori una approfondi­ta ricostruzi­one dell’accaduto, per valutare eventuali iniziative da assumere sia sulla specifica vicenda, sia in merito a una diversa regolament­azione di tutta la materia». Anche perché, sottolinea, «la vicenda ripropone anche la necessità di una differente regolament­azione dei rapporti economici fra deputati e collaborat­ori».

Le parole su Caruso Nello stesso servizio una ragazza accusa di avances il deputato che ha assunto Rossi junior

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